In India è stato condannato all’ergastolo l’uomo giudicato colpevole di un discusso caso di stupro e omicidio

Lunedì in India un tribunale ha condannato all’ergastolo Sanjay Roy, l’uomo che sabato era stato ritenuto colpevole di aver stuprato e ucciso una specializzanda di 31 anni, che era stata trovata morta lo scorso agosto in un ospedale della città. La sua uccisione aveva provocato per mesi estesi scioperi e proteste in tutta l’India. Nel paese l’ergastolo dura da un minimo di 14 anni in carcere fino al carcere a vita, che è la pena che è stata assegnata a Roy. La polizia federale aveva chiesto per lui la pena di morte. Roy, che si è da subito dichiarato innocente e sostiene di essere stato incastrato, potrà fare appello.
Roy era un volontario di polizia civica, cioè un lavoratore a contratto assunto dalla polizia locale per assistere gli agenti in alcuni compiti minori. Secondo quanto emerso dalle indagini, lo scorso 9 agosto Roy sarebbe entrato al RG Kar Medical College and Hospital, avrebbe aggredito e stuprato la donna e poi l’avrebbe soffocata. La donna si trovava in un’aula per seminari dell’ospedale: dopo un turno di 36 ore era andata lì per dormire, dato che nella struttura non c’è un’area di riposo designata.
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