Il grande esperimento dell’Ozempic
Negli Stati Uniti milioni di persone sono dimagrite grazie a nuovi efficacissimi farmaci, con grossi cambiamenti che stiamo ancora scoprendo

Circa un anno fa la celebre rivista scientifica Science assegnò il premio “Breakthrough of the Year” al rivoluzionario effetto dimagrante di alcuni principi attivi che fino a quel momento erano stati usati contro il diabete mellito di tipo 2, e in particolare all’Ozempic, il farmaco più famoso che li sfruttava. È passato un anno e per il loro effetto sorprendente questi farmaci si sono diffusi moltissimo, soprattutto negli Stati Uniti, dove stanno avendo grande impatto sulla medicina, ma anche sull’economia e sull’approccio sociale e culturale all’obesità, una malattia che riguarda decine di milioni di persone nel paese.
I dati più citati sulla diffusione di questi farmaci negli Stati Uniti sono quelli di un sondaggio del gruppo di ricerca KFF pubblicato a maggio, secondo cui un adulto su 8 (circa 32 milioni di persone) li avrebbe provati e una buona parte, circa 2 su 5, lo avrebbe fatto esclusivamente per dimagrire. Negli ultimi mesi questo numero è probabilmente aumentato: a luglio la casa farmaceutica di Ozempic, la Novo Nordisk, aveva detto che ogni settimana erano circa 35mila gli statunitensi a iniziare una nuova terapia coi suoi farmaci dimagranti. L’autrice americana Marion Winik ha scritto sul Washington Post che quando aveva iniziato a prenderli, lo scorso gennaio, conosceva solo due persone che li avevano provati, ma appena quattro mesi dopo «sembravano quasi onnipresenti».
Per riferirsi a questa classe di farmaci dimagranti si usa comunemente la parola Ozempic, che però è prescritto teoricamente solo per il diabete. Il più diffuso è in realtà il Wegovy, che è sempre prodotto da Novo Nordisk e ha lo stesso principio attivo (la semaglutide), ma è pensato espressamente come rimedio contro l’obesità e per prevenire disturbi cardiovascolari. E ci sono anche il Mounjaro e lo Zepbound, prodotti dall’azienda farmaceutica Eli Lilly rispettivamente per il diabete e per dimagrire, che hanno un principio attivo diverso ma con efficacia paragonabile: il tirzepatide.
L’effetto dimagrante deriva dal fatto che tutti imitano il GLP-1 (glucagon-like peptide 1), un ormone che si produce normalmente nell’organismo dopo un pasto e ha l’importante funzione di far percepire il senso di sazietà, inducendoci a smettere di mangiare.
– Leggi anche: Una più accurata spiegazione scientifica
Questi farmaci quindi agiscono sul cervello, riducendo la fame ma anche quella che comunemente chiameremmo gola. Il risultato è un dimagrimento molto rapido, dal 10 fino al 18 per cento circa del peso, nell’arco di pochi mesi. Molte persone hanno raccontato che subito dopo l’inizio di una terapia con Wegovy, che consiste nel farsi delle iniezioni una volta alla settimana, si è improvvisamente placato il “food noise” nella loro testa, cioè quel “rumore” dovuto ai continui pensieri rivolti al cibo. Un esempio che aiuta a capire questo effetto è quello che ha descritto Kimberly Chauche, una donna di 43 anni, che dopo aver provato diete di ogni tipo senza grandi risultati si accorse di essere passata di fianco al figlio che mangiava dei popcorn (un cibo a cui non sarebbe mai riuscita a resistere prima della terapia) senza provare alcun tipo di tentazione per la prima volta nella sua vita.

Il modello scientifico della molecola di semaglutide, principio attivo dell’Ozempic e del Wegovy, nell’ufficio di Mads Krogsgaard Thomsen, amministratore delegato della Novo Nordisk, Hellerup, Danimarca, 3 ottobre 2023 (REUTERS/Ali Withers)
Dell’azione di questi farmaci sul cervello gli scienziati sanno ancora poco, ma il grande numero di persone che hanno cominciato ad assumerli ha permesso di ipotizzare altri effetti positivi. Per esempio si stanno studiando i molti pazienti che raccontano che, oltre a mangiare meno, avrebbero anche smesso di bere alcol, e i possibili effetti benefici nel ridurre altri tipi di dipendenze, come quella dal fumo o dalla cocaina. La giornalista scientifica Shayla Love ha scritto che l’Ozempic potrebbe presto portare milioni di persone a confrontarsi con un nuovo approccio al proprio senso del desiderio, portando a «uno stato mentale che solitamente è riservato a chi ha vissuto un risveglio spirituale».
Non è facile neanche misurare il cambiamento culturale che questi farmaci stanno provocando, anche se è indubbio che lo stiano facendo. Molte persone che per anni hanno subito lo stigma sociale della propria obesità e i pregiudizi che li incolpavano di pigrizia e scarso autocontrollo hanno improvvisamente scoperto che la loro condizione ha una cura esattamente come qualsiasi altra malattia. Già nel 2023 la giornalista Jia Tolentino scriveva sul New Yorker che con l’Ozempic «potremmo cominciare a considerare il metabolismo e l’appetito come aspetti biologici piuttosto che scelte morali».
Un affascinante articolo dell’Atlantic ha raccontato anche come questi farmaci abbiano cambiato l’approccio dei medici, che da sempre raccomandano dieta e movimento ai pazienti obesi, ma che hanno dovuto riconoscere che i cambiamenti nello stile di vita portano risultati minimi se paragonati a quelli di Ozempic e simili: sia in termini di calo di peso che per esempio nel ridurre le apnee notturne o il rischio di infarto. Dieta ed esercizio fisico avevano dimostrato infatti di essere determinanti se accompagnati ai vecchi farmaci dimagranti, ma gli studi sui nuovi farmaci portano a risultati completamente diversi: la differenza tra chi interviene sui propri stili di vita in aggiunta alla terapia e chi non lo fa è irrilevante in termini di perdita di peso.
– Leggi anche: Anche in Italia c’è interesse per i farmaci dimagranti come l’Ozempic
La diffusione di farmaci come l’Ozempic sta cominciando ad avere effetti anche in ambito industriale. Per esempio nel mercato dell’abbigliamento e della compravendita di vestiti usati, dove le aziende hanno cominciato a chiedersi come adattarsi al dimagrimento di un numero così consistente di persone negli Stati Uniti. Ancora di più vale per le aziende di cibi confezionati: in un articolo di novembre il New York Times scriveva che le aziende del settore alimentare hanno cominciato a preoccuparsi del fatto che presto decine di milioni di persone potrebbero non solo ridurre molto il cibo che consumano ogni giorno, ma anche cambiare completamente i propri gusti. I farmaci come l’Ozempic infatti hanno mostrato di saper orientare i pazienti verso prodotti più salutari e freschi, come frutta e verdura, tenendoli lontani da cibi molto salati o dolci, come sono solitamente quelli confezionati.
Avendo effetti così rapidi e visibili i farmaci come l’Ozempic si fanno un’ottima pubblicità. La loro fama è aumentata molto grazie alle celebrità che hanno raccontato di averli presi, magari dopo essere comparse su un red carpet visibilmente dimagrite, e gli influencer che mostrano la propria rapida trasformazione fisica sui social network sono diventati un genere. A tutto questo si aggiunge che negli Stati Uniti la Novo Nordisk ha investito in un’aggressiva campagna pubblicitaria sulla televisione nazionale. Il Washington Post ha scritto che il suo spot è stato il terzo più visto in tv nel mese di giugno.
Dei farmaci come l’Ozempic si discute naturalmente anche per i limiti e per gli effetti collaterali, anche quelli che non si conoscono ancora. Specialmente quando si inizia la terapia si può soffrire di vomito e diarrea, e a volte anche senso di debolezza, stanchezza e perdita di capelli. La controindicazione principale però è che l’effetto svanisce nel momento in cui la terapia viene interrotta. Per mantenere il peso raggiunto andrebbero presi per tutta la vita, ma poiché esistono solo da pochi anni nessuno sa che effetti a lungo termine potrebbero avere. Dani Blum, giornalista della sezione salute del New York Times, ha scritto che i ricercatori che ha intervistato sul tema le hanno detto diverse volte che «stiamo vivendo in un grande esperimento».
Il limite più grosso però è che il prezzo di una cura con questi farmaci è molto alto: circa 1.000 dollari al mese. Le assicurazioni private in molti casi li rimborsano e il governo ha iniziato alcuni mesi fa le trattative per cominciare a rimborsarli anche coi suoi programmi di assicurazione pubblica, Medicare e Medicaid, ma è un processo che richiederà ancora dei mesi. In Senato Bernie Sanders ha intanto avviato una commissione d’inchiesta su Novo Nordisk, sostenendo che il ricarico dell’azienda sia «oltraggioso»: la sua capitalizzazione di mercato ha superato i 286 miliardi di euro, circa il triplo rispetto a quattro anni fa, dopo che a metà del 2024 aveva raggiunto circa il quintuplo. L’elevatissimo interesse e bisogno di questi farmaci hanno anche fatto sì che molte case farmaceutiche abbiano cominciato a investire in ricerca per produrre versioni generiche, o nel tentativo di trasformarli in prodotti in pastiglia, che sarebbero più economici da produrre di quelli da iniettare che esistono adesso.

Le penne di Ozempic durante l’assemblaggio nello stabilimento Novo Nordisk di Bagsvaerd, alla periferia di Copenaghen, Danimarca, 8 marzo 2024 (REUTERS/Tom Little)
Negli Stati Uniti questi farmaci sono indicati per il diabete, per perdere peso e da marzo anche per ridurre i rischi legati alle malattie cardiovascolari. Uno studio uscito a novembre ha mostrato come, secondo questi criteri, le persone a cui potrebbero servire nel paese sarebbero 137 milioni, cioè più della metà degli adulti. Negli Stati Uniti infatti il 74 per cento degli adulti sopra i 20 anni è sovrappeso e il 40 per cento è obeso. Il 10 per cento circa invece soffre di diabete. Dell’Ozempic poi si stanno studiando gli effetti positivi anche in altre malattie: oltre a curare le dipendenze, si ipotizza che potrebbe servire anche contro l’Alzheimer, le malattie croniche dei reni, le patologie del fegato e la sindrome dell’ovaio policistico.
Il prezzo elevato e la grande richiesta hanno portato anche alla nascita di un mercato secondario di prodotti economici iniettabili venduti come farmaci generici a base di semaglutide, che non essendo regolamentati si sono però rivelati in alcuni casi pericolosi per la salute. Tanto che lo scorso anno la FDA (Food and Drug Administration) ha dovuto diffondere un avviso per ricordare che esistono solo tre farmaci approvati a base di semaglutide: l’Ozempic, il Wegovy e il Rybelsus (anche questo prodotto da Novo Nordisk per il diabete).