La Russia ha compiuto un altro grosso attacco contro le infrastrutture energetiche ucraine

Venerdì mattina la Russia ha attaccato con missili e droni le infrastrutture energetiche dell’Ucraina. La Russia attacca regolarmente questo tipo di obiettivi, dicendo di considerarli obiettivi militari: i bombardamenti colpiscono però indirettamente milioni di civili, che restano senza energia elettrica o riscaldamento (venerdì nella capitale Kiev le temperature sono fra i -4 e i -9 gradi). Le aziende energetiche e le amministrazioni locali ucraine hanno in gran parte smesso di comunicare nel dettaglio le ripercussioni degli attacchi sulla rete, ma molte hanno detto genericamente che le interruzioni di corrente (ormai regolari a causa dei danni alle infrastrutture) saranno aumentate a causa dell’attacco di venerdì.
La società energetica ucraina YASNO ha specificato a Reuters che metà dei suoi clienti, quindi circa 1 milione e 750mila persone, è senza energia elettrica. Nella regione di Ternopil, nella parte ovest del paese, metà della popolazione è senza energia elettrica. Le autorità della regione di Ivano-Frankivsk, a sud di Ternopil, hanno detto di aver subito il peggior attacco dall’inizio della guerra.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che la Russia ha lanciato 93 missili e quasi 200 droni contro l’Ucraina, e che 81 missili sono stati intercettati dalla contraerea, fra cui 11 abbattuti dagli aerei F-16 dati all’Ucraina dai paesi occidentali. Per ora non ci sono notizie di morti o feriti, e si stanno ancora valutando danni alle infrastrutture: le autorità ucraine hanno detto che sei strutture sono state danneggiate solo nella regione di Leopoli, vicino alla Polonia, ma non hanno specificato di che tipo di struttura si tratta.


