Zelensky dice che dall’inizio dell’invasione russa sono stati uccisi 43mila soldati ucraini, un numero inferiore alle stime indipendenti

Il presidente ucraino Volodymyr Zekensky ha detto che da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina sono stati uccisi circa 43mila soldati ucraini. Il fatto che Zelensky abbia quantificato pubblicamente le perdite ucraine è un avvenimento degno di attenzione: finora le due parti hanno quantificato molto raramente le proprie perdite e si sono limitate a dare stime sulle perdite avversarie. Zelensky ha aggiunto che ci sono stati 370mila ferimenti di soldati, ma il numero tiene conto anche di una stessa persona ferita più volte. Sempre secondo Zelensky finora sarebbero stati uccisi 198mila soldati russi e 550mila sarebbero stati feriti.
Sono comunque numeri da prendere con cautela, perché non sono stati verificati in maniera indipendente: le stime indipendenti più recenti parlano di circa 80mila soldati ucraini uccisi, mentre sui soldati russi ci sono stime molto più altalenanti. Una fatta dall’Economist lo scorso luglio parlava di centinaia di migliaia di morti, un’altra fatta più di recente da BBC e dal sito di notizie indipendente russo Mediazona parlava di circa 70mila.


