In una miniera dismessa in Sudafrica sono stati trovati oltre 150 lavoratori illegali e 3 cadaveri
Questa settimana, in una miniera d’oro dismessa nella provincia sudafricana di Mpumalanga, la polizia ha soccorso e arrestato oltre 150 persone che ci lavoravano illegalmente: la maggior parte di loro erano lavoratori stranieri che hanno sostenuto di essere stati costretti a lavorare sotto terra contro la propria volontà e senza nessuna norma di sicurezza. La polizia ha detto inoltre di aver trovato tre cadaveri nella miniera e di star indagando sulle responsabilità per l’eventuale traffico di esseri umani e i lavori forzati.
A metà novembre c’era stata un’operazione simile a Stilfontein, nella provincia di North West, una delle più povere del Sudafrica e con un tasso di disoccupazione molto alto: l’operazione per cercare di far uscire tutti i minatori irregolari è ancora in corso.
La miniera si trova a Sabie, circa 300 chilometri a est della capitale Johannesburg: l’operazione della polizia è iniziata martedì 3 dicembre e si è conclusa venerdì, col soccorso dell’ultima persona che si trovava all’interno della miniera. La polizia ha detto che tutto è iniziato perché alcuni suoi agenti stavano pattugliando una parte della zona vicina alla miniera, quando hanno incontrato quattro uomini apparentemente in fuga che li hanno informati della situazione. L’estrazione mineraria illegale è molto diffusa in Sudafrica: il capo della polizia Fannie Masemola ha detto che la provincia di Mpumalanga è uno dei luoghi del paese in cui succede più frequentemente.