Cinque gruppi editoriali canadesi hanno fatto causa a OpenAI per violazione del copyright

(AP Photo/Michael Dwyer)
(AP Photo/Michael Dwyer)

Venerdì cinque importanti gruppi editoriali canadesi – Torstar (che pubblica il Toronto Star), Postmedia (National Post e Financial Post), The Globe and Mail, The Canadian Press e CBC/Radio-Canada – hanno fatto causa all’azienda di intelligenza artificiale OpenAI. I gruppi editoriali l’hanno accusata di utilizzare regolarmente i contenuti da loro pubblicati, e protetti da diritto d’autore, per addestrare ChatGPT, il suo software di intelligenza artificiale generativa, senza permesso né compenso per i proprietari dei contenuti in questione.

Non è la prima volta che succede: ad aprile otto giornali statunitensi di proprietà del fondo di investimento Alden Global Capital (tra cui Chicago Tribune e New York Daily News) avevano avviato una causa contro OpenAI e Microsoft, con cui OpenAI ha rapporti molto stretti, con le stesse accuse. Nel dicembre del 2023 l’aveva fatto anche il New York Times dicendo che i sistemi di intelligenza artificiale addestrati con i suoi testi avrebbero sottratto molti lettori al sito, arrecando «miliardi di dollari» di danni all’azienda. Secondo la denuncia del New York Times, ChatGPT in alcuni casi produrrebbe testi identici quasi parola per parola ad articoli pubblicati sul suo sito e inaccessibili se non abbonandosi, a pagamento, al giornale. Ancora prima, nel settembre del 2023, un gruppo di autori di romanzi tra cui George R. R. Martin, John Grisham e Jonathan Franzen avevano fatto causa all’azienda con motivazioni simili.

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