Le indagini sulla morte di Angelo Onorato

Dal primo esame sul corpo del marito dell'eurodeputata Francesca Donato, trovato morto in auto a Palermo, e dalle immagini delle telecamere non emergerebbero indizi che facciano pensare a un omicidio

Il primo sopralluogo della polizia nella strada dove è stato trovato morto l'imprenditore Angelo Onorato
Il primo sopralluogo della polizia nella strada dove è stato trovato morto l'imprenditore Angelo Onorato (Alberto Lo Bianco / LaPresse)
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Negli ultimi due giorni, gli investigatori della polizia di Palermo hanno iniziato a esaminare gli indizi per capire come sia morto Angelo Onorato, 56 anni, imprenditore e marito di Francesca Donato, deputata europea e vice segretaria del partito Democrazia Cristiana Sicilia Nuova. Onorato è stato trovato morto sabato pomeriggio nella sua auto in via Minutilla, una bretella parallela all’autostrada per Mazara del Vallo, nella periferia nordovest di Palermo. È stato fatto un primo esame sul corpo dell’uomo, sono stati controllati i filmati di due telecamere installate nella strada e sono stati sentiti i familiari: la moglie e la figlia sostengono che Angelo Onorato sia stato ucciso, ma al momento non sono stati trovati indizi concreti che facciano pensare a un omicidio.

Quando è stato trovato dalla moglie e dalla figlia che lo cercavano tramite il GPS del cellulare, Onorato era seduto al posto di guida. Aveva una fascetta di plastica intorno al collo e una macchia di sangue sulla camicia. Il medico legale che ha esaminato per primo il corpo dell’uomo ha detto agli investigatori che non risultano segni di violenza tipici di una colluttazione o di una reazione a un’aggressione. La macchia di sangue, secondo il medico legale, potrebbe essere stata causata da colpi di tosse dovuti al soffocamento. L’autopsia verrà fatta nel tardo pomeriggio di lunedì.

Due telecamere private installate nelle vicinanze hanno dato informazioni importanti alla polizia. Onorato ha parcheggiato la sua auto intorno alle 11 di sabato e poi ha risposto a una chiamata. Dalle 10:30 alle 14:30 sono passate alcune auto, ma nessuna si è fermata. Se ci fosse stato qualcuno sull’auto di Onorato avrebbe potuto allontanarsi soltanto passando da una vecchia caserma abbandonata, perché dalle immagini delle telecamere non risultano invece persone a piedi. Sia il primo esame sul corpo che le immagini delle telecamere fanno pensare a un possibile suicidio.

La polizia sta esaminando il contenuto del cellulare, le agende, l’email, i conti correnti. Da una prima verifica non sembra che Onorato avesse gravi problemi di soldi. Era un architetto ed era proprietario di un negozio in viale Strasburgo. Fino al 2019 aveva gestito un negozio in via Principe di Villafranca, nel centro della città, Rimadesio.

Sabato notte Francesca Donato è stata sentita dalla polizia. L’eurodeputata ha consegnato una lettera che il marito aveva scritto a febbraio e lasciato a un amico avvocato. «Se succede qualcosa consegnala a mia moglie», gli aveva detto. Nella lettera di tre pagine Onorato aveva fatto un resoconto della situazione economica della famiglia, della gestione delle proprietà, di pochi debiti e di crediti da riscuotere. Inoltre aveva scritto di essersi fidato di persone sbagliate e aveva manifestato alcuni timori a causa di persone che gli «volevano male». Dalla lettera, tuttavia, non sono chiare le ragioni di questa preoccupazione.

I familiari hanno detto agli investigatori che Onorato aveva cercato di ottenere una pistola perché era spaventato, a causa di lamentele avute in seguito ad alcuni lavori svolti per realizzare un capannone a Capaci, vicino a Palermo. Sabato mattina Onorato aveva detto al cognato che sarebbe andato a Capaci per risolvere una questione. L’avvocato Vincenzo Lo Re, che assiste la famiglia di Onorato, ha diffuso un comunicato che parla di «considerazioni oggettive e soggettive che inducono a escludere che si sia trattato di un suicidio».

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.