Da luglio si potranno chiedere e rinnovare i passaporti anche negli uffici postali

Da qualche settimana era già possibile farlo in alcuni piccoli comuni, ma ora il servizio sarà esteso a tutta Italia, per aiutare questure e commissariati a smaltire le molte richieste

L'amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante presenta il progetto Polis, per il rilascio dei passaporti nei comuni con meno di 15mila abitanti, a Roma (ANSA/FABIO CIMAGLIA/ NPK)
L'amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante presenta il progetto Polis, per il rilascio dei passaporti nei comuni con meno di 15mila abitanti, a Roma (ANSA/FABIO CIMAGLIA/ NPK)
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Venerdì il direttore generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco ha annunciato che da luglio sarà possibile chiedere e rinnovare il proprio passaporto in tutti gli uffici postali d’Italia. Già da inizio marzo, grazie al cosiddetto “progetto Polis”, era possibile farlo in alcuni comuni con meno di 15mila abitanti. Entro la fine di maggio il servizio sarà attivato in 130 comuni, ed entro luglio dovrebbe essere esteso a tutti gli uffici presenti nel paese. Lasco ha detto che Poste Italiane ha cominciato a lavorare a questo progetto su indicazione del ministero dell’Interno: l’intenzione è aiutare la pubblica amministrazione a risolvere il problema delle enormi lentezze delle questure nel rilasciare i passaporti, che è cominciato all’inizio del 2023 e ha avuto qualche miglioramento solo di recente. Il ministero dell’Interno aveva attribuito il problema a un aumento delle richieste concentrato nel periodo successivo alla pandemia.

Fino a qualche mese fa, infatti, chi aveva bisogno di rinnovare o ottenere il passaporto doveva affrontare nella gran parte dei casi code molto lunghe: centinaia di migliaia di persone in tutta Italia avevano dovuto aspettare mesi per prendere un appuntamento e in molti casi non erano riuscite a ottenere il documento in tempo utile per un viaggio. C’erano state proteste e diverse interrogazioni parlamentari al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Negli ultimi tempi la situazione è molto migliorata: è ancora presto per dire che tutti i problemi sono stati risolti, ma certamente non si può più parlare di “emergenza”, come invece era successo per mesi sui media, con buone ragioni. Oltre all’introduzione del progetto Polis, che ha contribuito a smaltire diverse decine di richieste, ha aiutato molto l’introduzione della cosiddetta agenda prioritaria online, un sistema che permette a chi ha un’urgenza di avere una prenotazione separata rispetto a tutte le altre persone. L’urgenza deve essere motivata nel giorno dell’appuntamento mostrando biglietti aerei o documenti che provano la necessità di una trasferta di studio o di lavoro. Alcune questure hanno previsto anche un modulo speciale che permette di avere il documento entro 15 giorni. In molte province sono stati anche rafforzati gli organici delle questure.

Dal punto di vista pratico, i cittadini italiani che vorranno richiedere il passaporto alle poste dovranno portare con sé due foto identiche e conformi, le ricevute di pagamento di due contributi di 73,50 euro (bollo) e 42,50 euro (bollettino postale), un proprio documento d’identità valido, il modulo di attestazione del domicilio e, a seconda dei casi, il vecchio passaporto o la copia della denuncia di furto o smarrimento dello stesso (l’unico caso che non rientra fra questi è quello in cui si chiede il passaporto per la prima volta).

L’operatore delle Poste raccoglierà tutte le informazioni e i documenti necessari. Verrà poi data alle persone una ricevuta che indica l’ufficio di polizia che gestirà la richiesta e il codice del protocollo di riferimento per poter andare a ritirare il passaporto, ma si potrà anche chiedere la consegna a domicilio. Per ora il servizio è attivo solo per le persone maggiorenni, ma Poste ha fatto sapere che c’è l’intenzione di estenderlo presto anche ai minorenni.

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