Il governo israeliano ha ordinato l’irruzione delle forze dell’ordine negli studi di Al Jazeera a Nazareth

Uno studio di Al Jazeera a Ramallah, in Cisgiordania (AP Photo/Nasser Nasser)
Uno studio di Al Jazeera a Ramallah, in Cisgiordania (AP Photo/Nasser Nasser)

Giovedì il ministro delle Comunicazioni israeliano Shlomo Karhi ha detto di aver ordinato alle forze dell’ordine di fare irruzione nella sede di Nazareth di Al Jazeera, uno dei più importanti network di informazione in Medio Oriente e uno dei pochi rimasti operativi nella Striscia di Gaza, invasa ormai da mesi dall’esercito israeliano. Con un post su X, Karni ha detto che gli ispettori del ministero e la polizia stavano confiscando le attrezzature dei giornalisti e che «Israele non permetterà ad Hamas di trasmettere da qui».

Da tempo il governo israeliano di Benjamin Netanyahu attacca Al Jazeera accusandola, spesso in maniera molto generica, di parteggiare per Hamas, il gruppo radicale palestinese contro cui Israele sta combattendo nella Striscia.

Dopo mesi di contestazioni e polemiche, domenica il governo aveva approvato una legge per chiudere le attività di Al Jazeera nel paese, rendendo irraggiungibili le sue tv e i suoi siti di informazione. Al momento non è chiaro come l’ordinanza influenzerà il lavoro che i giornalisti di Al Jazeera portano avanti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, che si sofferma in maniera molto concreta soprattutto sulle sofferenze e sulle difficoltà quotidiane dei civili palestinesi.

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