Il governo della Bielorussia ha dichiarato la versione locale della testata tedesca Deutsche Welle una «organizzazione estremista»

Un'insegna di Deutsche Welle sulla parete di un edificio di Mosca, in Russia (AP Photo/Alexander Zemlianichenko Jr)
Un'insegna di Deutsche Welle sulla parete di un edificio di Mosca, in Russia (AP Photo/Alexander Zemlianichenko Jr)

Lunedì il governo della Bielorussia ha dichiarato la versione bielorussa della testata tedesca Deutsche Welle una «organizzazione estremista», vietando di fatto la sua attività all’interno del paese. Secondo il ministero dell’Interno della Bielorussia, Deutsche Welle porta avanti «attacchi alla sovranità e alla sicurezza pubblica» del paese «attraverso il discredito e l’insulto dei funzionari governativi». La Bielorussia è governata dal presidente autoritario Aleksandr Lukašenko, uno dei più stretti alleati del presidente russo Vladimir Putin, che negli anni ha ridotto sempre di più la libertà di espressione.

Il governo della Bielorussia aveva già definito «estremisti» i contenuti della redazione bielorussa di Deutsche Welle a marzo del 2022, un mese dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. La classificazione della testata come «organizzazione estremista» ha però conseguenze dirette e concrete, perché comporta il divieto di diffondere i suoi contenuti su tutte le piattaforme all’interno del paese e la possibile incriminazione di chiunque ci collabori.