Ilaria Salis sarà candidata al Parlamento Europeo con Alleanza Verdi e Sinistra

Ilaria Salis, la 39enne milanese in tribunale a Budapest, il 28 marzo (ANSA/Enrico Martinelli)
Ilaria Salis, la 39enne milanese in tribunale a Budapest, il 28 marzo (ANSA/Enrico Martinelli)

Ilaria Salis, la donna italiana in detenzione preventiva in Ungheria da oltre un anno, sarà candidata al Parlamento Europeo con Alleanza Verdi e Sinistra (AVS). L’hanno annunciato i referenti politici del partito, Angelo Bonelli (Europa Verde) e Nicola Fratoianni (Sinistra italiana), che hanno aggiunto di aver preso la decisione dopo essersi consultati con Roberto Salis, il padre di Ilaria. Le elezioni europee si terranno in Italia l’8 e il 9 giugno.

In mattinata il quotidiano Il Foglio aveva anticipato che Salis sarebbe stata candidata come capolista nella circoscrizione nord-occidentale, ma Bonelli aveva smentito durante la trasmissione L’aria che tira su La7. Nella serata di giovedì però, dopo l’annuncio ufficiale di AVS, Roberto Salis ha confermato che Ilaria ha accettato formalmente la candidatura da Budapest, alla presenza del console italiano in Ungheria.

Salis era stata arrestata a Budapest nel febbraio del 2023 con l’accusa di lesioni aggravate per aver aggredito dei manifestanti di estrema destra durante un raduno neonazista noto come “Giorno dell’onore”. Da oltre un anno si trova in un carcere di massima sicurezza a Budapest, in condizioni degradanti. La sua detenzione diventò un caso politico lo scorso gennaio, quando Salis fu portata in catene davanti a un giudice per la prima udienza del suo processo.

«L’idea è che intorno alla candidatura di Ilaria Salis si possa generare una grande e generosa battaglia affinché l’Unione Europea difenda i principi dello Stato di diritto e riaffermi l’inviolabilità dei diritti umani fondamentali su tutto il suo territorio e in ognuno degli stati membri», hanno scritto Bonelli e Fratoianni su Facebook.

Nelle ultime settimane anche il Partito Democratico aveva considerato la possibilità di candidare Salis al Parlamento Europeo, in modo da provare a farle ottenere l’immunità parlamentare che determinerebbe la sua scarcerazione.

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