La nave di World Central Kitchen che doveva consegnare 400 tonnellate di cibo nella Striscia di Gaza è tornata a Cipro

(AP Photo/Petros Karadjias)
(AP Photo/Petros Karadjias)

Mercoledì la Jennifer, la nave cargo dell’organizzazione non governativa World Central Kitchen (WCK) che doveva consegnare 400 tonnellate di cibo alla Striscia di Gaza, è tornata, quasi piena, a Cipro. La nave era partita dal porto cipriota di Larnaca il 30 marzo e aveva raggiunto la Striscia l’1 aprile: avrebbe dovuto aspettare che il cibo venisse gradualmente scaricato e distribuito dagli operatori dell’ong prima di andarsene, ma ha interrotto tutte le operazioni dopo l’uccisione di sette di loro il 2 aprile. WCK è l’organizzazione che negli ultimi sei mesi ha distribuito più aiuti umanitari nella Striscia dopo le Nazioni Unite.

Secondo le prime ricostruzioni, i sette operatori sono stati uccisi dall’esercito israeliano nella città di Deir al Balah, nel centro della Striscia di Gaza: il convoglio stava lasciando la città dopo aver scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari in un magazzino della zona. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che l’attacco è stato compiuto dal proprio esercito ma ha detto che non è successo «intenzionalmente».

Secondo fonti anonime nell’esercito israeliano sentite dal quotidiano Haaretz, l’attacco avrebbe avuto come obiettivo un miliziano di Hamas che sarebbe stato a bordo di un camion nel convoglio di cui facevano parte anche tre auto su cui si trovavano i sette operatori uccisi. L’attacco sarebbe stato compiuto dopo che il camion si era allontanato dal convoglio: il presunto miliziano di Hamas non sarebbe stato su nessuna delle tre auto quando sono state colpite, una dopo l’altra, da tre missili lanciati da un drone israeliano, secondo quanto riferito ad Haaretz.

WCK ha sede negli Stati Uniti, si occupa principalmente di fornire assistenza alimentare in posti colpiti da disastri naturali, ed è stata fondata dal noto cuoco ispano-statunitense José Andrés. Tra le altre cose ha fornito il cibo consegnato dalle navi del “corridoio marittimo” di aiuti umanitari per la Striscia di Gaza. Il giornalista di Associated Press Ashraf Khalil ha scritto che l’interruzione del loro lavoro andrà quasi certamente ad aggravare quella che vari esperti definiscono «una carestia imminente», dato che «è stato interrotto un flusso di aiuti che era cruciale, disperatamente necessario in una zona sotto assedio militare».

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