È morto lo scrittore statunitense John Barth, aveva 93 anni

Lo scrittore statunitense John Barth
Lo scrittore statunitense John Barth durante un evento pubblico, il 25 aprile 2001 (Lannan Foundation)

Martedì a Bonita Springs, in Florida, è morto lo scrittore statunitense John Barth, uno dei principali rappresentanti del movimento letterario del postmodernismo, nonché uno dei suoi teorici. Barth, che aveva 93 anni, era l’autore di 17 tra romanzi e raccolte di racconti, caratterizzati da sperimentalismo linguistico e “metafiction”, la tecnica letteraria delle opere che ricordano al lettore che sta leggendo appunto un romanzo o un racconto.

Barth era uno di quelli che spesso vengono definiti “scrittori per scrittori”: autori molto stimati dalla critica letteraria e di gran valore intellettuale ma le cui opere non sono molto accessibili e per questo vengono apprezzate soprattutto da persone che leggono molto e da altri scrittori. Tra quelli che influenzò ci fu David Foster Wallace (1962-2008), il cui racconto lungo Verso Occidente l’impero dirige il suo corso (1989) trae ispirazione da La casa dell’allegria (1968) di Barth.

Barth fu molto influente su tanti autori statunitensi più giovani perché fu anche un insegnante di scrittura alla State University of New York di Buffalo, alla Boston University e alla Johns Hopkins University. I suoi primi due libri, L’Opera Galleggiante (1956) e La fine della strada (1958), sono romanzi filosofici, cioè che rappresentano riflessioni su alcuni temi esistenziali, ma realistici. Fu poi con Il coltivatore del Maryland (1960), che in Italia fu tradotto da Luciano Bianciardi e fu il romanzo con cui Barth ottenne maggiori attenzioni, che lo scrittore iniziò a sperimentare con le forme narrative: lungo circa 800 pagine, è ambientato alla fine del Seicento tra Londra e l’allora colonia britannica del Maryland, ed è un’epica satirica ispirata a romanzi settecenteschi come La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo di Laurence Sterne e Candido di Voltaire.

Nel 1967 Barth scrisse un saggio di critica per l’Atlantic Monthly intitolato “The Literature of Exhaustion”, “La letteratura dell’esaurimento”: diceva che le convenzioni della narrativa usate fino a quel momento, legate al romanzo realista, erano ormai esaurite ed è considerato il manifesto del postmodernismo. I romanzi e i racconti ricondotti a questo movimento letterario sono infatti testi sperimentali in cui sono usati la metafiction, narratori inaffidabili, rimandi testuali ad altre opere e parodie.

In Italia i libri di Barth attualmente in commercio sono pubblicati dalla casa editrice Minimum Fax.