La Corte Costituzionale moldava ha stabilito che i membri del partito filorusso Shor potranno tornare a candidarsi alle elezioni

Un uomo passa davanti a dei manifesti del partito Shor a Chisinau, Moldavia, 21 febbraio 2019
Un uomo passa davanti a dei manifesti del partito Shor a Chisinau, Moldavia, 21 febbraio 2019 (AP Photo/ Vadim Ghirda, File)

La Corte Costituzionale della Moldavia ha stabilito che i membri di Shor, il partito populista e filorusso fondato dal miliardario moldavo Ilan Shor, potranno tornare a candidarsi alle elezioni nel paese. Shor era stato dichiarato illegale nel giugno del 2023, quando un tribunale aveva accertato che il partito aveva pagato delle persone per provocare proteste e tentativi di sommossa in Moldavia: a ottobre il parlamento moldavo aveva votato per modificare la legge elettorale e vietare ai membri di partiti illegali di candidarsi per tre anni. Ora la Corte Costituzionale ha stabilito che le modifiche alla legge elettorale sono incostituzionali perché approvate senza permettere di proporre emendamenti.

Come conseguenza, i membri di Shor potranno presentarsi sia alle elezioni presidenziali dell’autunno del 2024 che alle parlamentari previste nel luglio dell’anno prossimo.

La Moldavia è un paese indipendente dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, nel 1991; confina a est con l’Ucraina e a ovest con la Romania e comprende la Transnistria, una regione filorussa che da tempo si proclama indipendente. Ilan Shor, uomo d’affari e leader del partito, è considerato molto vicino alla Russia. Nel 2017 era stato condannato a 7 anni e mezzo di carcere per truffa e riciclaggio di un miliardo, tre anni prima. Nel 2019, in attesa dell’appello, si era rifugiato in Israele, dove vive tuttora. Nell’aprile del 2023 la sua pena è stata raddoppiata.

– Leggi anche: Nella guerra tra Russia e Ucraina c’è da guardare anche quello che succede in Transnistria