Secondo l’ufficio scolastico della Lombardia la delibera della scuola di Pioltello sulla chiusura per la fine del Ramadan è irregolare

Una foto di persona con una bambina all'uscita degli alunni della scuola Iqbal Masih di Pioltello, in provincia di Milano
Una donna con una bambina all'uscita degli alunni della scuola Iqbal Masih di Pioltello, in provincia di Milano (ANSA/ANDREA CANALI)

L’ufficio scolastico regionale della Lombardia, che fa parte del ministero dell’Istruzione e del Merito, ha chiesto di valutare l’annullamento della delibera con cui il consiglio d’istituto della scuola Iqbal Masih di Pioltello, in provincia di Milano, aveva deciso all’unanimità di sospendere le lezioni il 10 aprile per la festa di fine Ramadan. La richiesta è stata fatta dopo un’ispezione nella scuola chiesta dal ministero, a seguito della quale la delibera in questione è stata ritenuta irregolare: per ora è solo una richiesta di annullamento, e sarà il preside dell’istituto a valutare se accoglierla o meno.

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La decisione era finita in questi giorni al centro di una grossa polemica tra la scuola e il governo, che aveva criticato la scuola per aver fatto una scelta «contro le tradizioni del nostro paese» (così l’aveva definita il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini), in riferimento al fatto che in Italia la religione più diffusa è quella cristiana cattolica. La diocesi di Milano – la suddivisione territoriale della chiesa cattolica – in realtà si è espressa piuttosto favorevolmente alla decisione: il diacono permanente Roberto Pagani l’ha definita «una lettura della realtà più che adeguata», «nel particolare contesto di Pioltello». Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara invece la decisione sarebbe stata fuori dalle competenze del singolo istituto. Il preside della scuola dice che rientra nell’autonomia della scuola, e l’aveva motivata con il fatto che il 40 per cento degli studenti è di religione musulmana e che ogni anno quel giorno gli assenti sono così tanti che le classi risultano decimate.