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  • Mercoledì 20 marzo 2024

L’unica partita di calcio vinta da San Marino fin qui

Fu vent'anni fa in un'amichevole contro il Liechtenstein, ma forse non resterà l'ultima: stasera contro Saint Kitts e Nevis giocherà per vincere, ed è una novità

L'esultanza di San Marino dopo un gol di Golinucci contro la Danimarca (AP Photo/Felice Calabro)
L'esultanza di San Marino dopo un gol di Golinucci contro la Danimarca (AP Photo/Felice Calabro)
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Mercoledì sera la nazionale di calcio di San Marino affronterà in una partita amichevole quella di Saint Kitts e Nevis, arcipelago caraibico che è uno degli stati più piccoli e meno popolosi al mondo. Per San Marino è una grande occasione: pur essendo infatti ancora più piccolo e ancora meno popoloso di Saint Kitts e Nevis, la sua squadra di calcio è decisamente in un momento di forma migliore dell’avversaria ed è considerata favorita. Per la prima volta da molto tempo San Marino sembra avere concrete speranze di vincere una partita, che sarebbe solo la seconda della sua storia: la prima fu vent’anni fa, ad aprile del 2004, uno storico 1-0 in casa contro il Liechtenstein in amichevole.

San Marino è una repubblica indipendente di appena 61 chilometri quadrati e poco meno di 34mila abitanti. Si trova all’interno del territorio italiano, tra Emilia-Romagna e Marche, e per questo in Italia le poche volte in cui la sua nazionale riesce a fare un risultato diverso dal perdere tanto-a-zero sono sempre abbastanza notate e commentate, anche per via di un certo fascino che nello sport ha sempre chi parte da condizioni di grande svantaggio, ribaltando i pronostici. Per via delle dimensioni contenute dello Stato, la nazionale di San Marino è formata perlopiù da semiprofessionisti, che nel migliore dei casi giocano nelle serie italiane minori e spesso sono dilettanti che hanno altri lavori e praticano il calcio per hobby. Nel ranking FIFA, la classifica delle nazionali fatta periodicamente dall’organo che governa il calcio mondiale, al momento San Marino è alla posizione 210 su 210, ultima.

I gol segnati da San Marino nelle 200 partite giocate dalla sua nazionale sono talmente pochi, 31, che per i tifosi è facile ricordarseli tutti, così come i 9 pareggi della sua storia, 8 dei quali arrivati con il risultato di 0-0 (l’altro è un 1-1). Intorno all’unica vittoria invece in questi vent’anni si è costruita una narrazione importante per i sanmarinesi, che legano alla nazionale di calcio una parte importante del loro spirito patriottico. «Ciò che la rese davvero speciale era che non ce l’aspettavamo», ha raccontato al Guardian Simone Bacciocchi, ex difensore che nel 2004 aveva 27 anni quando fece parte della squadra che vinse quella partita col Liechtenstein.

Anche se ha una popolazione paragonabile a quella di San Marino, il Liechtenstein ha avuto da sempre una tradizione molto migliore nelle partite internazionali e aveva in quegli anni giocatori più forti e più noti, come l’ex attaccante del Siena Mario Frick: per questo quella vittoria fu inaspettata. «Non ci fu alcun grande festeggiamento», ha raccontato sempre Bacciocchi. «Il semplice fatto di poter camminare fuori dal campo dopo 90 minuti da vincitori, per la prima volta, era il miglior modo in cui potessimo festeggiare».

Il gol di quella partita fu segnato dall’attaccante Andy Selva al sesto minuto su calcio di punizione. Selva, nato a Roma da madre di San Marino, è stato uno dei migliori giocatori di sempre della nazionale e con 8 gol è stato anche il suo miglior marcatore. Era uno specialista dei calci di punizione, con cui ha segnato la metà dei suoi gol in nazionale. In un’intervista dopo quella partita Mario Frick, che giocava in Serie A ed era molto conosciuto in Italia, disse di lui: «Potrebbe giocare anche in Serie B». Pochi anni dopo Selva ci arrivò davvero in Serie B, col Sassuolo e solo per un anno, il momento migliore della sua carriera.

La partita vinta col Liechtenstein era un’amichevole, ma per San Marino ebbe un valore sportivo enorme, perché fu in un certo senso la testimonianza che l’esistenza della sua nazionale aveva un significato sportivo oltre che simbolico.

In un calcio in cui i calciatori professionisti devono giocare sempre più partite, e quindi con un rischio sempre maggiore di infortuni e affaticamenti, è stata infatti messa in dubbio a più riprese l’utilità di far partecipare San Marino e altre nazionali di Stati piccolissimi in competizioni internazionali, visto che perdono quasi sempre. San Marino per esempio gioca sia le qualificazioni per gli Europei che quelle per i Mondiali, anche se non è mai andata nemmeno vicina a qualificarsi, e questo in passato ha creato anche alcune polemiche: nel 2016 per esempio, dopo una sconfitta per 8-0 contro la Germania, il giocatore della nazionale tedesca Thomas Müller disse che «partite come quella contro il San Marino non c’entrano nulla col calcio professionistico», che erano inutili e rischiavano solo di procurare infortuni ai calciatori professionisti come lui.

La nazionale sanmarinese rispose con un elenco ironico ma anche molto piccato delle ragioni per cui quella partita secondo San Marino aveva senso, in una lettera che cominciava dicendo: «Carissimo Thomas Müller, hai ragione tu. Le partite come quella di venerdì sera non servono a nulla. A te».

Lo storico dei risultati di San Marino nelle qualificazioni per le competizioni internazionali: nessuna

Dalla partita vinta col Liechtenstein in questi vent’anni la nazionale di San Marino ha giocato 137 partite ed è stata in vantaggio in una partita solo una volta, per 6 minuti contro Malta nel 2012 (alla fine vinse Malta 3-2).

Da un po’ di tempo però la nazionale sanmarinese ha qualche motivo per sperare. A novembre del 2022 la squadra ha ottenuto il suo primo pareggio di sempre con gol, un 1-1 in amichevole contro Santa Lucia (altro stato insulare caraibico), arrivato con un gol negli ultimi minuti del centrocampista Lorenzo Lazzari. Soprattutto, nelle ultime tre partite giocate nelle qualificazioni per gli Europei tra ottobre e novembre dell’anno scorso San Marino ha sempre segnato: ha perso soltanto 2-1 contro una nazionale forte come la Danimarca e provando fino alla fine a pareggiare in modo molto ambizioso, poi 3-1 con il Kazakistan e 2-1 contro la Finlandia.

Saint Kitts e Nevis, d’altra parte, nonostante abbia un ranking FIFA più alto di San Marino (è 147esima), arriva da un’ultima partita giocata a novembre contro la modesta Guadalupa – un dipartimento francese d’oltremare – e persa 5-0. Per una volta c’è almeno la certezza che San Marino se la giocherà per vincere e non per provare a pareggiare 0-0, come fa quasi sempre. Lorenzo Capicchioni, 22enne centrocampista della nazionale di San Marino, ha detto al Guardian che «questa volta sarà completamente diverso, perché dovremo cercare di segnare e andare in vantaggio».

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