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  • Venerdì 15 marzo 2024

Gli arresti e le proteste durante il primo giorno di elezioni in Russia

Venerdì alcune persone hanno provato a incendiare i seggi, altre hanno bruciato schede elettorali, altre ancora hanno versato colorante nelle urne; si voterà fino a domenica

Una donna vota a San Pietroburgo (AP Photo/Dmitri Lovetsky)
Una donna vota a San Pietroburgo (AP Photo/Dmitri Lovetsky)
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Almeno otto persone sono state arrestate in Russia per aver vandalizzato i seggi elettorali delle elezioni presidenziali, che sono iniziate venerdì e dureranno fino a domenica. Le autorità non hanno fatto sapere se le persone arrestate intendessero protestare contro il presidente Vladimir Putin, che in più di vent’anni al potere ha di fatto trasformato la Russia in una dittatura e ha regolarmente manipolato i risultati elettorali.

A Mosca, la capitale, due anziane signore hanno provato a dare fuoco alle schede nelle urne in due diversi seggi elettorali, mentre a San Pietroburgo e nella regione siberiana degli Chanty-Mansi due donne hanno provato a incendiare i seggi con una bottiglia molotov (un tipo di esplosivo improvvisato). A Celjabinsk, vicino al confine con il Kazakistan, un uomo ha cercato di accendere un petardo in un seggio.

AMosca e in diverse altre città alcune persone hanno versato liquidi coloranti verdi nelle urne. Il colorante verde è utilizzato spesso nella contestazione politica in Russia: negli anni molti esponenti dell’opposizione e critici del governo sono stati aggrediti e cosparsi di iodio liquido, un disinfettante che colora la pelle di verde brillante.

Un caso simile è accaduto anche a Simferopoli, in Crimea, la penisola a sud dell’Ucraina occupata e annessa illegalmente dalla Russia nel 2014: le elezioni infatti si sono tenute anche lì e in diverse regioni che la comunità internazionale riconosce come appartenenti all’Ucraina, ma che la Russia ha annesso con dei referendum farsa nel 2022.

Le persone arrestate sono state accusate di “intralcio all’esercizio dei diritti elettorali”. Se condannate rischiano fino a 5 anni di prigione. Secondo il sito di notizie russo indipendente Sota Vision le autorità hanno condotto ulteriori controlli per scoprire eventuali rapporti fra gli autori degli atti vandalici e i servizi segreti ucraini: in tal caso sarebbero accusati di tradimento.

– Leggi anche: Si vota in Russia, vincerà Putin

In Russia non c’è una vera opposizione contro Putin, e le elezioni si svolgono in un clima che non ha nessuna base democratica, in cui ogni minimo dissenso nei confronti del presidente russo è stato sistematicamente represso. Non ci sono candidati che possano realmente sperare di contendere la vittoria al presidente uscente, ma solo “candidati di facciata”.

In tutto questo ci sono gli ex sostenitori di Navalny, che hanno detto di non ritenere nessuno dei candidati una reale alternativa a Putin e hanno solo suggerito di votare «chiunque» ma non il presidente uscente. La vedova di Navalny, Yulia Navalnaya, ha inoltre invitato tutti i russi che si oppongono al governo di Putin a organizzare una protesta collettiva e pacifica, andando tutti insieme ai seggi nello stesso momento, il 17 marzo a mezzogiorno, per «far vedere che esistiamo e che siamo tanti». L’idea di una protesta simile era stata proposta da Navalny stesso poco prima della sua morte. Gli ex collaboratori di Navalny hanno definito la protesta come «il mezzogiorno contro Putin».