C’è stata un’altra grossa protesta degli agricoltori a New Delhi, in India

(AP Photo)
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Giovedì migliaia di agricoltori hanno manifestato a New Delhi, la capitale dell’India, per chiedere al governo di Narendra Modi, leader del partito conservatore e nazionalista BJP (Bharatiya Janata Party), di approvare una nuova legge che garantisca i cosiddetti prezzi minimi di sostegno (MSP), ossia le tariffe prestabilite alle quali il governo federale acquista i prodotti dagli agricoltori e che servono a proteggere le loro attività dalle fluttuazioni del mercato.

Il governo indiano fissa l’entità degli MSP due volte l’anno per alcune materie prime, soprattutto riso e cereali, basandosi sulle raccomandazioni di un’apposita commissione per i costi e i prezzi agricoli. Gli agricoltori chiedono invece che i MSP siano applicati a tutti i tipi di colture. Altre richieste riguardano l’abbassamento dei pezzi della canna da zucchero, l’aumento delle pensioni degli agricoltori a 10mila rupie mensili (più o meno 110 euro) e la concessione di alcuni terreni per organizzare un memoriale dedicato ai “martiri” della precedente grande protesta degli agricoltori del 2020, durante la quale morirono decine di persone.

A febbraio c’erano già stati alcuni scontri tra polizia e agricoltori durante varie proteste sullo stesso tema: questa volta le autorità locali hanno bloccato le autostrade in direzione di Nuova Delhi con blocchi di cemento e filo spinato per dissuadere i manifestanti, che solitamente arrivano dalle campagne a bordo di trattori e altri mezzi agricoli. La polizia ha vietato l’uso di mezzi agricoli, bastoni e spade durante le manifestazioni e ha detto che avrebbe tollerato un massimo di cinquemila partecipanti: secondo Associated Press, alcuni manifestanti hanno provato a forzare i blocchi autostradali con bulldozer e scavatrici.

In India gli agricoltori formano un blocco elettorale molto influente e politicizzato: nel 2020 le proteste dei contadini contro una liberalizzazione delle vendite di prodotti agricoli voluta dal governo di Modi si trascinarono per mesi. Secondo molti analisti è probabile che questa volta Modi cerchi di assecondare almeno in parte le loro richieste in vista delle elezioni presidenziali, che si terranno tra aprile e maggio.