Alla fine Le Breuil tornerà a chiamarsi anche Cervinia

Nel giro di un anno il comune valdostano ha prima tolto e poi recuperato il toponimo italiano che era stato imposto durante il fascismo

Il centro di Breuil-Cervinia
(qwesy qwesy/Wikimedia)
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Venerdì 8 marzo il consiglio comunale di Valtournenche, un comune della Valle d’Aosta, ha approvato una delibera per cambiare di nuovo il nome della sua frazione nota soprattutto per essere una delle stazioni sciistiche più importanti delle Alpi: fino a un anno fa si chiamava Breuil-Cervinia, toponimo ridotto a Le Breuil dopo uno studio durato anni. Entro un anno tornerà a chiamarsi Breuil-Cervinia. Il nuovo cambio è stato deciso dopo le polemiche degli scorsi mesi, alimentate da diversi esponenti politici che avevano criticato la modifica sostenendo che la perdita del «brand Cervinia» avrebbe danneggiato il turismo.

Il comune di Valtournenche aveva tolto il toponimo Cervinia nel gennaio del 2023 all’interno di un ampio piano per modificare i nomi delle frazioni e dei villaggi che formano il paese. Il consiglio comunale aveva adottato ufficialmente il nuovo nome già ad aprile e la regione Valle d’Aosta lo aveva infine approvato con un decreto il 21 settembre del 2023.

Il piano per cambiare i nomi era iniziato molti anni prima, nel 2011, e non riguardava solo la frazione Breuil-Cervinia, ma tutti i nomi dei luoghi di competenza del comune: come molti altri posti di montagna e di quella zona della Valle d’Aosta, Valtournenche è un comune sparso, cioè non ha un centro definito e risulta da un insieme di tanti piccoli agglomerati di case, quelli che nella toponomastica vengono indicati come “frazione”, “villaggio”, “località”.

Per oltre 10 anni una commissione tecnica si era occupata di cercare documenti storici per recuperare i nomi di tutti questi luoghi. Per Breuil-Cervinia il lavoro è stato semplice, fino agli anni Trenta questa frazione si chiamava soltanto Breuil: il nome venne cambiato dal regime fascista nell’ambito dell’italianizzazione forzata di moltissimi toponimi. Oltre a Breuil-Cervinia, la commissione era intervenuta su altri 52 toponimi.

Il dubbio di molti critici riguardava la riconoscibilità della località e la relativa promozione turistica: fuori dalla regione e dall’Italia, infatti, Breuil-Cervinia era sempre stata nota soltanto come Cervinia. «Ma siete matti? Voi sapete quanto tempo ci vuole a costruire una destination? Una brand reputation? E voi fate una roba del genere? Ripensateci», aveva detto alla fine di novembre la ministra del Turismo Daniela Santanchè, in un video che si era fatto notare sui social network più per gli anglicismi che per il suo contenuto.

Già quattro mesi fa le polemiche avevano convinto la sindaca Elisa Cicco, eletta nel maggio del 2023 a cambio di nome già deciso, a iniziare la procedura istituzionale per includere di nuovo Cervinia nel nome di Le Breuil. Il primo passaggio formale è stata l’approvazione della delibera in consiglio comunale, la scorsa settimana: nei prossimi mesi inizierà un nuovo dialogo con la commissione per la toponomastica locale della regione Valle d’Aosta per recuperare il nome Cervinia. Secondo le previsioni servirà circa un anno.