La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza

È la posizione più netta dell'amministrazione di Joe Biden dall'inizio della guerra, segno che stanno aumentando le pressioni politiche per raggiungere una tregua

Kamala Harris a Washington (AP Photo/Jacquelyn Martin)
Kamala Harris a Washington (AP Photo/Jacquelyn Martin)

Domenica la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha chiesto un «cessate il fuoco immediato» nella Striscia di Gaza, ha invitato Hamas ad accettare una proposta di tregua per sei settimane su cui si sta negoziando in questi giorni e ha aggiunto che Israele deve permettere un maggiore passaggio di aiuti umanitari per la popolazione palestinese: «Non ci sono scuse». Le dichiarazioni di Harris sono le più dure arrivate finora dall’amministrazione del presidente Joe Biden e confermano le sempre maggiori pressioni da parte degli Stati Uniti per ottenere un’interruzione dei combattimenti.

Pur ribadendo il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi dalla minaccia costituita da Hamas, che «deve essere eliminata», la vicepresidente ha definito quella di Gaza una «catastrofe umanitaria». Ha detto:

Ciò che vediamo ogni giorno a Gaza è sconvolgente. Abbiamo avuto testimonianze di famiglie costrette a mangiare foglie o cibo per animali, di donne che partoriscono neonati malnutriti senza assistenza medica, di bambini che muoiono per malnutrizione o disidratazione. Come ho detto molte volte, sono stati uccisi troppi palestinesi innocenti. Considerato l’enorme livello di sofferenze a Gaza, deve arrivare un cessate il fuoco immediato, almeno per sei settimane.

Harris ha tenuto il discorso a Selma, in Alabama, in occasione delle commemorazioni della manifestazione del 1965 per i diritti degli afroamericani che fu repressa con grande violenza dalla polizia. Oggi invece incontrerà Benny Gantz, ex ministro della Difesa israeliano, leader del partito centrista Blu e Bianco, che era all’opposizione al governo di Benjamin Netanyahu prima degli attacchi di Hamas del 7 ottobre: ora Gantz fa parte del governo di unità nazionale e del Gabinetto di guerra ristretto che gestisce le operazioni militari nella Striscia.

Harris ha detto che il governo israeliano deve fare di più per permettere di migliorare le «condizioni inumane» in cui vive la gente di Gaza, che «muore di fame»: «Il nostro comune senso di umanità ci obbliga ad agire». Harris ha indicato come misure necessarie l’apertura dei varchi di frontiera ai camion di aiuti, l’eliminazione delle restrizioni non necessarie e la ripresa dei servizi di base nella Striscia. Harris ha anche definito Hamas una «brutale organizzazione terroristica», aggiungendo che ora ha la possibilità di ottenere il cessate il fuoco che ha richiesto, accettando la proposta di tregua che è «sul tavolo».

La vicepresidente Kamala Harris alle commemorazioni di Selma, Alabama (AP Photo/Mike Stewart)

La strage di civili palestinesi avvenuta giovedì nella città di Gaza ha complicato ulteriormente i negoziati che la scorsa settimana sembravano aver fatto significativi progressi per raggiungere un cessate il fuoco, per quanto temporaneo, dopo numerosi insuccessi. Il presidente statunitense Joe Biden negli ultimi giorni si è espresso pubblicamente in più occasioni dicendosi fiducioso sul raggiungimento di un accordo in tempi brevi: prima aveva indicato come data l’inizio di questa settimana, poi l’inizio del Ramadan (domenica 10 marzo).