Joe Biden ha detto che anche gli Stati Uniti paracaduteranno aiuti umanitari nella Striscia di Gaza

Aiuti paracadutati dall'aviazione giordana (EPA/MOHAMMED SABER)
Aiuti paracadutati dall'aviazione giordana (EPA/MOHAMMED SABER)

Venerdì il presidente statunitense Joe Biden ha detto che gli Stati Uniti paracaduteranno aiuti umanitari (soprattutto cibo) nella Striscia di Gaza, facendoli quindi arrivare sul territorio dall’alto, lanciandoli dagli aerei. Lo stanno facendo già altri paesi, fra cui la Giordania e la Francia, date le difficoltà a far arrivare via terra gli aiuti in certe parti del territorio. Già da prima della guerra Gaza aveva bisogno di decine di camion di aiuti ogni giorno: l’inizio del conflitto fra Israele e il gruppo radicale palestinese Hamas ha rallentato, e in certi periodi bloccato, l’ingresso di aiuti. Secondo quanto detto da Biden i lanci dovrebbero iniziare «nei prossimi giorni».

L’annuncio del presidente Biden segue di un giorno l’uccisione di più di cento palestinesi che si erano radunati per ricevere cibo da alcuni camion di aiuti. La situazione umanitaria nella Striscia è gravissima fin dall’inizio della guerra, anche perché i controlli di Israele sui convogli e la carenza di autisti nella Striscia, fra le altre cose, hanno causato grossi ritardi nella distribuzione degli aiuti; via terra possono entrare solo da due varchi di confine, quello di Rafah con l’Egitto e quello di Kerem Shalom con Israele.

La possibilità di paracadutare aiuti era stata esclusa finora, dato il costo più elevato del trasporto aereo rispetto a quello terrestre e la quantità limitata di merci trasportabile da un singolo aereo, pari a quella portata da due o tre camion. Il portavoce della presidenza John Kirby ha detto che i lanci di aiuti sono operazioni particolarmente complesse, e che si cercherà di evitare che Hamas si appropri dei pacchi paracadutati. Giovedì alcuni aiuti paracadutati dalla Giordania erano stati spinti dal vento in territorio israeliano. Biden ha detto anche che gli Stati Uniti valuteranno la possibilità di aprire un «corridoio marittimo per la consegna di grandi quantità di aiuti».

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