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  • Giovedì 22 febbraio 2024

Ursula von der Leyen dice che non farà alleanze con «gli amici di Putin»

La presidente della Commissione europea dice di essere aperta a farsi sostenere da un pezzo della destra europea, ma alle sue condizioni

Ursula von der Leyen
(AP Photo/Markus Schreiber)
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Mercoledì sera la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che si è da poco candidata per un secondo mandato, ha detto che dopo le elezioni europee di giugno sarebbe disponibile a farsi sostenere da un pezzo della destra europea per un eventuale secondo mandato, ma solo a certe condizioni. Non è una sorpresa: ci si aspetta che alle prossime elezioni europee alcuni partiti di destra vadano significativamente meglio rispetto all’ultima tornata elettorale di cinque anni fa, ed è molto probabile che per continuare a governare von der Leyen avrà bisogno del loro sostegno.

È la prima volta però che von der Leyen dà indicazioni chiare sulle alleanze che intende stipulare, anche perché ha ufficializzato da poco la sua candidatura e questo era sostanzialmente il primo discorso di campagna elettorale. Von der Leyen ha ribadito in vari modi che i partiti con cui lavorerà saranno certamente europeisti, a favore della NATO, sostenitori dell’Ucraina nell’invasione russa e netti nel condannare il presidente russo Vladimir Putin. Per spiegare con chi intende allearsi ha detto: «Siete contro lo stato di diritto? Allora è impossibile. Siete amici di Putin? Allora è impossibile».

A livello europeo von der Leyen fa parte del Partito Popolare (PPE), di centrodestra, ma negli ultimi mesi si era già mostrata piuttosto dialogante con alcuni leader che fanno parte di gruppi europei più a destra del PPE, tra cui la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. Meloni fa parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR), che verosimilmente avrà un peso assai maggiore nella composizione del prossimo parlamento europeo. Alla domanda se intenda chiedere il sostegno all’ECR, però, von der Leyen non ha risposto direttamente, bensì fissando limiti molto netti sul tipo di leader da cui accetterà di farsi sostenere:

La linea di demarcazione è: «Siete a favore della democrazia?», «difendete i nostri valori?», «garantite in modo chiaro lo stato di diritto?», «sostenete l’Ucraina?» e «lottate contro il tentativo di Putin di indebolire e dividere l’Europa?»