Stefano Bandecchi ha ritirato le sue dimissioni da sindaco di Terni

(ANSA/Gianluigi Basilietti)
(ANSA/Gianluigi Basilietti)

Stefano Bandecchi ha ritirato le sue dimissioni da sindaco di Terni, in Umbria. Giovedì 8 febbraio aveva detto di «avere già dato le dimissioni dalla carica», apparentemente per via di dissidi con altri membri del suo partito, Alternativa Popolare. Bandecchi aveva venti giorni per ritirare le sue dimissioni. Secondo quanto appreso dall’Ansa la revoca è già stata protocollata, e quindi sarebbe già effettiva.

Negli ultimi mesi Bandecchi si è fatto notare per alcune affermazioni e comportamenti molto irrituali per il suo ruolo. Era stato eletto sindaco di Terni nel maggio del 2023 e da allora è stato protagonista di molti scambi verbali, spesso accesi e volgari, durante le sedute del Consiglio comunale. Di recente, durante una discussione su un atto comunale per il contrasto alla violenza di genere, aveva usato espressioni molto forti su come, secondo lui, gli uomini guardano le donne. Anche in seguito a quelle dichiarazioni a Terni era stata avviata una petizione per chiedere le sue dimissioni da sindaco.

Prima della carriera politica Bandecchi aveva fondato un’università telematica ora nota come Università degli Studi Niccolò Cusano, ma era diventato famoso soprattutto come presidente della Ternana, la squadra di calcio della città. Fu a lungo un sostenitore del  Movimento Sociale Italiano (MSI) e si avvicinò poi Forza Italia. Nel 2017 aderì infine ad Alternativa Popolare, il partito fondato da Angelino Alfano, e nel 2022 ne divenne coordinatore nazionale.