La rete di approvvigionamento del gas in Iran è stata danneggiata da due esplosioni: il governo dice che è stato un atto di sabotaggio

Un'esplosione di fuoco su sfondo nero
Una esplosione verificatasi fuori dalla città di Boroujen, nella provincia di Chahar Mahal e Bakhtiari (Reza Kamali Dehkordi/Fars News Agency via AP)

Mercoledì il ministero del Petrolio iraniano ha detto che due esplosioni hanno causato la rottura dei gasdotti nelle province di Chahar Mahal e Bakhtiari e Fars, che si trovano rispettivamente nell’ovest e nel sud ovest del paese. La conseguenza è stata una breve interruzione delle forniture di gas in alcune zone dell’Iran, anche se i danni sono stati contenuti. Non si sa ancora se sia stato un atto di sabotaggio e finora nessun gruppo ha rivendicato le esplosioni: incidenti di questo tipo non sono rari in Iran, anche per la mancanza di fondi, la scarsa manutenzione delle infrastrutture e le sanzioni imposte in particolare dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Il ministro del Petrolio, Javad Owji, ha detto che secondo il ministero si è trattato di un atto di «sabotaggio e di terrorismo» e lo ha paragonato a una serie di attacchi mai rivendicati ai gasdotti avvenuti nel 2011.

I problemi legati alla sicurezza interna che l’Iran deve affrontare sono molti e riguardano la presenza nel paese di gruppi estremisti, gruppi armati di opposizione e diverse organizzazioni separatiste. I separatisti arabi della regione del Khuzestan per esempio hanno già attaccato dei gasdotti in passato, ma non in queste aree.

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