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  • Mercoledì 14 febbraio 2024

Quali scuole superiori vanno per la maggiore

Per il prossimo anno scolastico oltre la metà dei nuovi studenti ha scelto i licei, ma sono cresciuti – di poco – gli studenti iscritti agli istituti tecnici e professionali

(Stefano Porta/LaPresse)
(Stefano Porta/LaPresse)
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Lunedì il ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato i dati sulle iscrizioni degli studenti per il prossimo anno scolastico, quello che partirà da settembre, e sono interessanti per capire gli indirizzi scelti per le scuole secondarie di secondo grado (le scuole superiori, per intenderci) e farsi quindi un’idea sulle tendenze del futuro mercato del lavoro: in alcuni casi, infatti, le scuole possono rappresentare o l’inizio di un percorso di specializzazione verso una materia o persino l’ultimo passaggio formativo prima dell’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro.

Il prossimo anno frequenterà un liceo il 55,6 per cento degli studenti, un istituto tecnico il 31,7 per cento e uno professionale il 12,7 per cento. È una ripartizione che si ripete da tempo, ma per il prossimo anno scolastico una quota leggermente maggiore di studenti ha scelto gli istituti tecnici e professionali, i cui iscritti sono aumentati rispettivamente di 0,8 e 0,6 punti percentuali, a discapito dei licei.

Ci sono stati anche alcuni iscritti in due percorsi che saranno inaugurati per il prossimo anno scolastico: i “licei del Made in Italy”, che da settembre partiranno in alcuni istituti ma su cui non ci sono ancora molti dettagli, e quello di sperimentazione della filiera tecnologico-professionale, che prevede 4 anni in un istituto tecnico e 2 in un ITS, un Istituto Tecnico Superiore, un percorso post diploma alternativo ai classici corsi universitari che prevede una formazione pratica e specialistica in vari ambiti, dalla tecnologia alla cultura e alla meccanica. Nei licei del “Made in Italy” ci sono state solamente 375 iscrizioni, piuttosto sotto le aspettative visto quanto sono stati promossi dal governo, e 1.669 nel percorso sperimentale 4+2.

L’aumento degli iscritti negli istituti tecnici e professionali ha riguardato complessivamente l’1,4 per cento degli studenti: nonostante sia una cifra contenuta la notizia è stata molto raccontata dalla politica e dai media, ed è stato letta come un evento positivo per il mondo del lavoro: la formazione tecnica e specializzata andrebbe maggiormente incontro alle competenze che chiedono le aziende, che spesso lamentano la carenza di lavoratori e la difficoltà di trovare alcuni profili particolarmente specializzati, come nei settori della tecnologia, dell’informatica e della meccanica.

Per questo motivo da tempo c’è la tendenza della politica e delle aziende a spingere gli studenti verso la scelta di istituti tecnici e professionali, a scapito dei licei. Secondo il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, promotore dell’iniziativa del liceo “Made in Italy”, «è importante aver ampliato l’offerta formativa a disposizione degli studenti italiani venendo incontro alle esigenze e alle nuove sfide del mondo del lavoro, è la strada giusta per una scuola di successo».

La distribuzione delle iscrizioni tra licei e istituti tecnici e professionali è comunque molto diversa tra le regioni italiane. Per esempio ci sono più iscritti agli istituti tecnici nel Nord, e superano addirittura quelli dei licei in Veneto e in Emilia-Romagna, dove c’è un tessuto industriale più diffuso; al Sud c’è più propensione per il liceo ed è nel Lazio che c’è la quota più alta, con quasi il 70 per cento degli iscritti.

Guardando ai dati nazionali oltre la metà dei nuovi studenti ha scelto ancora un liceo. Quello più scelto è lo scientifico, che con i suoi vari indirizzi accoglierà un quarto di tutti i nuovi studenti delle scuole superiori e quasi la metà di quelli che hanno scelto il liceo. A seguire ci sono i licei delle scienze umane, quelli in cui c’è una prevalenza di studi umanistici e delle scienze sociali, che accoglieranno poco più del dieci per cento di tutti i nuovi studenti. Poi ci sono il liceo linguistico, con quasi l’8 per cento di tutti gli iscritti, il classico, con poco più del 5 per cento e l’artistico con il 4,4 per cento.

Tra gli istituti tecnici la maggior parte degli iscritti è attratta da quelli tecnologici, il 19,4 per cento di tutti i nuovi studenti e quasi due terzi di quelli che scelgono gli istituti tecnici. Hanno vari indirizzi, quelli più scelti sono l’indirizzo di informatica e telecomuncazioni (5,7 per cento di tutti i nuovi studenti) e quello meccanica, meccatronica ed energia (2,9 per cento). Ha scelto invece gli istituti tecnici a indirizzo economico il 12 per cento degli studenti, che comprendono quelli iscritti ad amministrazione, finanza e marketing, e all’indirizzo sul turismo.

Gli istituti professionali sono stati scelti dal 12,7 per cento degli studenti, di cui un terzo si è iscritto all’indirizzo di enogastronomia e ospitalità alberghiera.