La Corte d’Appello di Brescia ha respinto un ricorso contro la registrazione all’anagrafe del figlio di una coppia omogenitoriale

una persona di spalle indossa una maglietta con la scritta "è l'amore che crea una famiglia"
Una manifestazione dell'associazione Famiglie Arcobaleno, a Bologna (ANSA/MAX CAVALLARI)

La Corte d’Appello di Brescia ha respinto un ricorso contro la trascrizione nei registri dell’anagrafe dell’atto di nascita del figlio di una coppia omogenitoriale femminile. Il ricorso era stato presentato dal ministero dell’Interno perché l’atto porta anche il nome della madre intenzionale (quella cioè senza legami biologici col figlio).

I giudici di Brescia hanno applicato un’«interpretazione evolutiva guidata dalla applicazione di principi costituzionali e sovranazionali» resa necessaria, secondo la sentenza, dalla «protratta inerzia del legislatore», cioè dall’assenza di una legge specifica approvata dal parlamento. La sentenza è di novembre ma è stata resa pubblica solo mercoledì. Martedì la Corte d’Appello di Milano aveva emesso una sentenza opposta, accogliendo un ricorso contro la trascrizione dell’atto di nascita dei figli di tre coppie omogenitoriali.

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