Oggi è il Giorno della marmotta

A Punxsutawney, in Pennsylvania, il roditore Phil ha fatto il suo pronostico reso famoso dal film con Bill Murray: ha previsto una primavera precoce

La marmotta Phil dopo il suo pronostico a Punxsutawney
La marmotta Phil dopo il suo pronostico a Punxsutawney (AP Photo/ Barry Reeger)
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Oggi è il 2 febbraio e negli Stati Uniti si celebra il Giorno della marmotta. È una tradizione resa famosa in tutto il mondo grazie al film del 1993 Ricomincio da capo (Groundhog Day), che raccoglie numerosi e devoti cultori: il rito ha per protagonista una marmotta di nome Phil, che abita a Punxsutawney, in Pennsylvania, e per così dire aiuta a fare una previsione del tempo.

Secondo la tradizione locale, la marmotta viene fatta uscire dalla sua tana la mattina del 2 febbraio: se vede la sua ombra e rientra nella sua tana, perché la giornata è soleggiata, l’inverno durerà altre sei settimane. Se invece rimane fuori, perché non vede l’ombra, l’inverno finirà prima. Non serve spiegare che nel comportamento della marmotta non c’è nessuna logica scientifica, ma l’evento è un gran carrozzone tipicamente americano e molto divertente da seguire, che ogni anno attira a Punxsutawney decine di migliaia di persone.

Quando in Italia erano più o meno le 13:30 Phil ha fatto il suo pronostico: non ha visto la sua ombra, e quindi ci si aspetta una primavera precoce, al contrario del 2023. La previsione della marmotta per l’anno scorso si era poi rivelata errata, come era stato in sei dei dieci anni precedenti, secondo le analisi della National Oceanic and Atmospheric Administration, l’agenzia federale statunitense che si occupa di meteorologia.

La migliore spiegazione della tradizione del Giorno della marmotta rimane quella data dallo stesso Phil Connors, il protagonista di Ricomincio da capo interpretato da Bill Murray:

Una volta l’anno tutti gli occhi della nazione si rivolgono verso questo ridente centro della Pennsylvania, in attesa della marmotta prodigio. Sto parlando di Punxsutawney Phil, il più famoso meteorologo del mondo, un vero maestro. Secondo la leggenda sa predire l’arrivo di una primavera precoce. La domanda fondamentale che dobbiamo farci oggi è se Phil fischierà la fortuna. Ogni anno è la stessa pantomima, il sindaco picchia la porta con il suo bastone, tirano fuori il grosso topo, parlano con lui e il topone risponde. [Il sindaco annuncia che Phil la marmotta ha visto la sua ombra e quindi l’inverno sarà ancora lungo] Questo è un momento in cui la televisione non riesce a catturare l’acuta emozione di un grosso scoiattolo che prevede il tempo. Sono felicissimo di esserne testimone. Da Punxsutawney vi saluta Phil Connors, ciao ciao.

Il Giorno della marmotta divenne una tradizione negli Stati Uniti grazie ai popoli di lingua germanica emigrati in Pennsylvania a partire dai primi anni dell’Ottocento. Giunti in America, questi popoli mantennero buona parte delle loro tradizioni legate alla cosiddetta meteorognostica, parola complicata per indicare i sistemi di previsione non scientifici del tempo basati su segni e particolari eventi naturali.

In Europa la tradizione voleva che si usassero i tassi o gli orsi, mentre in Pennsylvania si affermò la tradizione più pratica legata all’osservazione del comportamento di una marmotta. Ufficialmente a Punxsutawney la tradizione cominciò nel 1886.

Sostanzialmente il Giorno della marmotta ha in comune le proprie radici con la festa cattolica dalla Candelora, che ricorda la presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme e si celebra sempre il 2 febbraio con la benedizione delle candele. La Candelora però veniva celebrata anche nella tradizione pagana, ed era una ricorrenza legata alla fine dell’inverno e all’inizio della primavera. In Italia ci sono ancora diversi detti popolari, filastrocche e proverbi legati alla Candelora, che cade nel bel mezzo dell’inverno, quando le giornate iniziano ad allungarsi e di solito fa meno freddo.

Quanno viè la Candelora
da l’inverno sémo fóra,
ma se piove o tira vènto,
ne l’inverno semo drénto.

La Candelora ha a sua volta elementi in comune con l’Imbolc, il momento che per i celti segnava appunto il passaggio tra l’inverno e la primavera.

– Leggi anche: Quanto ci prende Phil la marmotta?