Da dove vengono gli occhiali da sole di “Povere creature!”

Sembrano avveniristici ma sono originali dell'Inghilterra vittoriana a cui si ispira il film, e sono anche parte delle strategie per promuoverlo

La scena di "Povere creature!" in cui il personaggio di Bella Baxter indossa gli occhiali da sole
Immagine tratta dal trailer del film (Searchlight Pictures via YouTube)
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Chi ha già visto Povere creature!, il nuovo film del regista greco Yorgos Lanthimos, ricorderà il curioso paio di occhiali scuri, squadrati e con alette laterali indossati a un certo punto dalla sua protagonista, Bella Baxter, interpretata da Emma Stone. Potrebbero sembrare una versione moderna degli occhialini 3D usati nei cinema e sono piuttosto bizzarri, proprio come Bella, i suoi abiti e tutto ciò che fa. Il film è ambientato in un’immaginaria Inghilterra vittoriana (cioè durante il regno della regina Vittoria, dal 1837 al 1901) quando già esistevano occhiali simili: quelli del film sono di fine Ottocento e secondo la rivista GQ sono «forse l’oggetto più realistico tra i costumi di un film che sembra un lungo trip a base di Viagra e funghetti».

La casa cinematografica statunitense che ha prodotto Povere creature!, la Searchlight Pictures (che è controllata da Disney) li ha messi anche al centro della strategia promozionale, rendendoli in breve tempo un oggetto molto desiderato da chi ha apprezzato il film e la sua protagonista.

Povere creature! è ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore scozzese Alasdair Gray (pubblicato in Italia dalla casa editrice Safarà): uno scienziato impianta nel corpo di una ragazza suicida il cervello del feto di cui era incinta e la risveglia. La protagonista impara così a conoscere il mondo con l’ingenuità di una bambina nel corpo adulto di una donna.

Il film, che negli Stati Uniti è uscito a dicembre e in Italia il 25 gennaio, è stato candidato a 11 premi Oscar, tra cui miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista e migliori costumi, che sono stati curati dall’inglese Holly Waddington per riflettere la curiosità, l’immaginazione e lo spirito avventuroso di Bella.

Gli occhiali compaiono in una delle prime scene in cui Bella è libera di esplorare da sola il mondo, durante un viaggio a Lisbona. Waddington ha raccontato a GQ che voleva che le persone che a Londra si erano occupate di lei fino a quel momento continuassero a farlo, donandole un paio di occhiali per proteggersi dal sole.

Gli occhiali che Stone indossa appartengono all’epoca vittoriana, il periodo che ha ispirato la maggior parte dei costumi del film. Sono fatti in guscio di tartaruga, un materiale di cui adesso è vietato l’uso, e hanno anche delle piccole protezioni laterali per riparare meglio dal sole, un po’ come quelli che si indossano per evitare schegge, polvere o scintille. Si possono piegare fino a farli diventare molto piccoli ed infilarli in tasca. Waddington li ha definiti «assolutamente unici» e «irregolari».

La Searchlight Pictures ha collaborato con il marchio di lusso newyorkese Selima Optique per produrre una collezione di occhiali ispirati a quelli di Bella, in edizione limitata. Sono in tre colori (nero, bianco e tartarugato) e si possono anche acquistare per 543 euro sul sito dell’azienda e in suoi due negozi di New York. Al momento è rimasta solo la versione bianca, per gli altri c’è una lista d’attesa: dovrebbero essere nuovamente disponibili da metà febbraio. Chi li acquista riceve in omaggio anche una borsa di tela a tema del film.

Gli occhiali non sono l’unico oggetto che la Searchlight Pictures ha provato a sfruttare per lanciare Povere creature!. Il negozio O Mundo Fantástico da Sardinha Portuguesa ha prodotto un’edizione limitata di sardine in scatola ispirate a quelle che mangia Bella: sono in vendita sul sito per 15 dollari, circa 13 euro. Il locale newyorkese Dante NYC ha inventato il cocktail “Bella Martini” che ricorda quello che beve la protagonista, in collaborazione con Fords Gin. Infine sul sito del marchio Pat McGrath si possono acquistare il rossetto opaco e l’ombretto azzurro usati dalla make up artist Nadia Stacey per truccare Emma Stone.

Merchandising a parte, per Bella infilarsi un paio di occhiali da sole è un gesto nuovo, proprio come doveva esserlo per le persone dell’epoca vittoriana. Gli occhiali per vedere meglio esistevano già da secoli ma diventarono di moda fra le classi più agiate nel Settecento: erano fatti in svariati materiali, tra cui osso, corno e metallo, e non avevano stanghette ma erano fissati davanti agli occhi con vari accorgimenti. A inizio Novecento erano piuttosto diffuse anche le lorgnette, cioè gli occhialini attaccati a un’impugnatura, molto utilizzati dalle donne benestanti che per esempio li usavano a teatro.

Gli occhiali con lenti colorate furono realizzati dalla seconda metà del Settecento soprattutto per proteggere le persone malate e troppo sensibili alla luce del sole oppure chi faceva attività all’aperto. All’inizio erano fatti con lenti azzurre o verde smeraldo piuttosto piccole, tendenzialmente rotonde e ovali. A poco a poco ne comparvero con stanghette, lenti più scure e forme diverse, rettangolari, come quelli indossati da Bella, oppure ovali, ma con protezioni laterali, simili agli occhialini da piscina odierni.

Nell’Ottocento insomma gli occhiali da sole esistevano ma non erano diffusissimi, e comunque non furono considerati accessori di moda fino al 1890 circa.

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