La storia dell’unico quadro dipinto insieme dai Beatles

Durante il tour in Giappone nel 1966: non lasciarono l'hotel per delle minacce di morte e sfuggirono alla noia anche così

(Christie's)
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Oltre a cantare e comporre musica insieme, John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr, cioè i Beatles, dipinsero anche un quadro, uno soltanto: si chiama Images of a Woman e giovedì 1 febbraio verrà messo all’asta da Christie’s a New York.

I Beatles lo dipinsero tra la fine di giugno e l’inizio di luglio del 1966, durante il loro tour in Giappone. Soggiornavano all’Hotel Hilton di Tokyo ma non potevano uscire liberamente a causa delle minacce di morte che avevano ricevuto da alcuni gruppi nazionalisti locali.

All’epoca, infatti, il Giappone era un paese molto conservatore e intransigente nel difendere i costumi tradizionali. Quattro anni dopo, per esempio, lo scrittore Yukio Mishima occupò insieme alle sue milizie private gli uffici del ministero della Difesa sperando di sollevare un colpo di stato in sostegno dell’imperatore e per protestare contro l’occidentalizzazione del paese; sconfitto, si uccise praticando il seppuku, il suicidio rituale della pratica samurai.

Per tutti questi motivi, l’opinione pubblica più tradizionalista non guardava di buon occhio che un gruppo rock occidentale e dal largo seguito si esibisse a Tokyo. Per ragioni di sicurezza dal 30 giugno al 2 luglio, il periodo in cui si tennero i tre concerti, circa tremila agenti sorvegliarono i dintorni della Nippon Budokan Hall di Tokyo, il palazzetto in cui si esibirono i Beatles. Il fotografo giapponese Shimpei Asai, che trascorse del tempo con loro, raccontò poi che la situazione era così tesa che, in quei giorni, si sentiva «come un corrispondente di guerra».

Per via delle minacce ricevute, i Beatles trascorsero la maggior parte del tempo in albergo e il loro manager Brian Epstein si ingegnò a trovare dei modi per aiutarli a passare il tempo. Dato che erano tutti e quattro degli appassionati d’arte, l’idea più immediata fu quella di farli dipingere.

Un giorno, come racconta Robert Whitaker (il fotografo che seguì i Beatles in numerosi tour, tra cui quello in Giappone), Epstein sistemò su un tavolo una tela di 30×40 centimetri con una lampada al centro, e invitò ciascun membro dei Beatles a disegnarne un angolo. Loro apprezzarono l’idea: Whitaker disse di non «averli mai visti così tranquilli e contenti». Realizzò anche un servizio fotografico molto apprezzato e che mette in fila le fasi della realizzazione di Images of a Woman.

L’Atlantic racconta che i Beatles firmarono il dipinto nello spazio in cui si trovava la lampada, che era rimasto bianco, e poi regalarono il quadro a Tetsusaburo Shimoyama, dirigente di un’industria dello spettacolo giapponese e capo del fan club dei Beatles a Tokyo. Dopo la morte di Shimoyama la moglie aprì un negozio specializzato in cimeli dedicati ai Beatles e nel 1989 mise il quadro all’asta.

Venne acquistato da Takao Nishino, proprietario di un negozio di dischi a Osaka, che era un fan dei Beatles dall’adolescenza. Quando si esibirono a Tokyo aveva 16 anni e non poteva permettersi il biglietto per il loro concerto, ma nel 1989 si aggiudicò il loro dipinto pagando circa 280mila dollari. Era una grossa somma ma Nishino se la poteva permettere e pensava ne valesse la pena: «Non avevo mai visto niente di simile prima soprattutto per tutti quei colori psichedelici. L’angolo di Ringo è davvero bello, quello di George è strano. Non riesco proprio a capirlo».

Per i tre anni successivi il dipinto rimase appeso al muro del suo salotto. Nishino però continuò ad acquistare opere d’arte – tra cui numerose litografie di Andy Warhol  – e presto si rese conto di non avere più spazio per il quadro dei Beatles. Inoltre, notò che le condizioni del quadro erano peggiorate: «Col tempo il caldo e l’umidità dell’estate giapponese l’avrebbero rovinato ancora di più, per questo comprai una cornice speciale che tiene sotto controllo l’umidità, per cinquemila dollari».

Nel 2002 Nishino cercò di vendere il dipinto su eBay, ma l’accordo saltò dopo che ebbe scoperto che l’acquirente stava usando una carta d’identità rubata. Alla fine decise di metterlo all’asta: «All’inizio pensavo che fosse meglio conservarlo come patrimonio culturale del Giappone: il dipinto non ha mai lasciato il paese in 46 anni. Ma il fenomeno dei Beatles è sempre stato e rimane globale». Nel 2012, così, fu messo all’asta dalla casa Philip Weiss, che lo vendette alla città di New York per circa 155mila dollari. Ora, secondo le informazioni disponibili sul sito di Christie’s, il valore del quadro è stimato tra i 400mila e i 600mila dollari, tra i 369mila e 554mila euro.

Christie’s