Vince McMahon, presidente della società che possiede l’azienda di trasmissioni sul Wrestling WWE, si è dimesso

Vince McMahon nel 2012 (AP Photo/Jessica Hill, File)
Vince McMahon nel 2012 (AP Photo/Jessica Hill, File)

Venerdì Vince McMahon, fondatore della World Wrestling Entertainment (WWE), una delle principali aziende che producono trasmissioni sul wrestling, si è dimesso dal consiglio di amministrazione di TKO, la società nata a settembre del 2023 dalla fusione di WWE con la lega di arti marziali miste UFC. Il giorno prima era stato accusato di violenze sessuali e tratta di esseri umani da un’ex dipendente della WWE.

McMahon ha negato le accuse, e ha detto di dimettersi «per rispetto» nei confronti di TKO, WWE e delle persone che ci lavorano. Nel 2022 aveva lasciato la WWE a causa di indagini interne su presunte molestie sessuali attribuite a lui, ma successivamente aveva usato le sue azioni dell’azienda per rientrare nel consiglio di amministrazione. Pochi mesi dopo iniziò il processo di vendita che portò alla fusione con l’UFC e alla creazione di TKO, la società da cui si è dimesso ora e di cui era presidente esecutivo.

McMahon è ritenuto la figura principale dietro il successo mondiale ottenuto dal wrestling professionistico americano negli ultimi decenni. Con lui la World Wrestling Entertainment (WWE), ereditata dal padre negli anni Ottanta, è diventata il riferimento assoluto per quel tipo di intrattenimento: ha lanciato molti celebri personaggi del mondo dello spettacolo, come Hulk Hogan, Dwayne Johnson (The Rock) e John Cena, ed è arrivata a fatturare annualmente oltre 1 miliardo di dollari. Questa settimana Netflix ha stipulato un contratto da 5 miliardi di dollari con TKO per la trasmissione in diretta del principale spettacolo settimanale della WWE, Raw, per dieci anni.