24 soldati israeliani sono stati uccisi a Gaza in un giorno, il numero più alto dall’inizio dell’invasione

(Ahmad Hasaballah/Getty Images)
(Ahmad Hasaballah/Getty Images)

L’esercito israeliano ha detto che, nel pomeriggio di lunedì, 24 suoi soldati sono rimasti uccisi durante i combattimenti in corso a Khan Yunis, una città meridionale della Striscia di Gaza: si tratta del più alto numero di perdite interne all’esercito israeliano dall’inizio dell’invasione di terra della Striscia, cominciata lo scorso 27 ottobre.

Secondo quanto riferito da Daniel Hagari, un portavoce dell’esercito, verso le 16 ora locale (le 15 in Italia) una granata ha colpito un carro armato israeliano e subito dopo sono esplosi due edifici: una parte dei soldati uccisi si trovava al loro interno, e altri erano nelle vicinanze. In totale sono morti 21 soldati. Hagari ha detto che probabilmente gli edifici sono esplosi a causa di alcune mine che lo stesso esercito israeliano aveva posizionato al loro interno, nell’ambito di un’operazione che avrebbe dovuto portare alla demolizione dell’area. I soldati erano tutti riservisti, ossia cittadini che hanno svolto il servizio militare obbligatorio e che possono essere convocati per tornare temporaneamente nell’esercito per esercitazioni o in caso di crisi. Altri tre soldati sono stati uccisi durante un altro attacco sempre nel sud della Striscia.

Secondo l’esercito israeliano, 217 soldati sono stati uccisi dall’inizio delle operazioni di terra nella Striscia.

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