La Marina militare statunitense ha dichiarato morti i due membri dei Navy SEALs scomparsi da giorni al largo delle coste della Somalia

Militari statunitensi controllano le imbarcazioni nel Golfo di Aden nel 2018 (U.S. Navy via AP)
Militari statunitensi controllano le imbarcazioni nel Golfo di Aden nel 2018 (U.S. Navy via AP)

Dopo dieci giorni di ricerche, la Marina militare degli Stati Uniti ha detto di non essere riuscita a trovare i due membri dei Navy SEALs (le forze speciali statunitensi) che erano scomparsi al largo delle coste somale la notte dell’11 gennaio, e li ha quindi dichiarati morti. La Marina aveva spiegato che i due stavano cercando di intercettare un gommone che trasportava armi iraniane: uno dei due era caduto in acqua mentre cercava di salire a bordo del gommone con il mare agitato e il secondo si era tuffato nel tentativo di salvarlo, ma nessuno dei due è riemerso.

Le operazioni di ricerca erano particolarmente complicate: si sono svolte in un’area di circa 54mila chilometri quadrati nel Golfo di Aden, che si trova fra Somalia e Yemen, e la Marina statunitense è stata aiutata dall’esercito spagnolo e da quello giapponese. I due membri dei Navy SEALs facevano parte di un’unità navale che intercettava armi e altri carichi illegali nella zona, ma non era collegata agli attacchi coordinati dall’esercito statunitense contro il gruppo armato militare yemenita degli Houthi, cominciati nella notte di venerdì 12 gennaio.