A dicembre in Italia i tassi di interesse sui nuovi mutui si sono un po’ abbassati, dopo mesi di rialzi

Foto di un annuncio immobiliare
(Mauro Scrobogna/LaPresse)

Secondo il rapporto mensile dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, a dicembre c’è stata una piccola riduzione dei tassi di interesse sui mutui per l’acquisto della casa: in media il tasso sui nuovi mutui è stato del 4,42 per cento, contro il 4,5 per cento di novembre. Si tratta di una prima riduzione – oltretutto piuttosto piccola, pari allo 0,08 per cento – e dunque da prendere ancora con cautela in attesa di nuovi dati che confermino l’andamento in discesa. Ma è comunque un segnale notevole perché arriva dopo mesi di continui e sostanziosi aumenti, che sono stati conseguenza della politica di rialzo dei tassi di interesse portata avanti dalla Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione.

Non ci sono ancora dati sulla riduzione dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile già stipulati: chi ha un mutuo di questo tipo paga una rata che cambia a seconda dei tassi di mercato, e negli scorsi mesi in Italia le rate erano quasi raddoppiate per l’aumento dei tassi, creando problemi notevoli per molte persone che fanno fatica a pagarle. I dati su questi mutui si fermano a novembre, e risultavano ancora in leggero aumento. È comunque probabile che prossimamente si registreranno tassi un po’ minori anche sui mutui a tasso variabile.

Da qualche mese l’aumento dei prezzi ha iniziato a diventare gradualmente meno intenso e la Banca Centrale Europea ha di conseguenza interrotto per il momento l’aumento dei tassi di interesse: non li ha ancora ridotti, ma le banche e gli operatori che investono in borsa si attendono che potrà farlo presto. Sono proprio queste aspettative a far scendere i tassi di interesse applicati dalle banche sui mutui.

Questo si vede anche dall’andamento dei due diversi tassi di riferimento che usano le banche per calcolare quanto i clienti devono pagare di interessi: i mutui a tasso fisso (la cui rata non cambia mai) seguono il cosiddetto IRS, che sta scendendo da novembre e che abbassa i tassi medi sui nuovi mutui; quelli a tasso variabile seguono l’Euribor, anch’esso in leggero calo e che potrebbe dunque portare a prossime riduzioni delle rate sui mutui esistenti.

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