Nauru, un piccolo stato dell’Oceania, ha interrotto i rapporti diplomatici con Taiwan

L'intero stato di Nauru, in una foto aerea (U.S. Department of Energy's Atmospheric Radiation Measurement Program/Wikimedia)
L'intero stato di Nauru, in una foto aerea (U.S. Department of Energy's Atmospheric Radiation Measurement Program/Wikimedia)

Nauru, un piccolo stato dell’Oceania, ha interrotto i rapporti diplomatici con Taiwan e ha smesso di riconoscerne l’indipendenza. Sabato a Taiwan è stato eletto presidente Lai Ching-te, un candidato favorevole all’autonomia dell’isola dalla Cina, che invece la rivendica come una sua provincia e ha molto criticato l’elezione. Secondo il viceministro degli Esteri di Taiwan, Tien Chung-kwang, il tempismo della decisione del governo di Nauru è un segno dell’influenza della Cina sul piccolo stato oceanico, e ha dichiarato che in risposta anche Taiwan ha interrotto i propri rapporti con Nauru.

Non è la prima volta che Nauru interrompe i rapporti diplomatici con Taiwan in favore della Cina: lo aveva fatto nel 2002, ma poi aveva invertito nuovamente la decisione in favore di Taiwan. Solo 12 stati al mondo riconoscono ufficialmente l’indipendenza di Taiwan: Belize, Paraguay, Guatemala, Haiti, Isole Marshall, Palau, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, eSwatini, Tuvalu e Città del Vaticano.

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Taiwan un tempo era una provincia cinese: divenne uno stato autonomo perché era l’ultimo territorio controllato dal partito nazionalista cinese (il Kuomintang, oggi all’opposizione) alla fine della guerra civile cinese, nel 1949 (il resto della Cina era invece controllata dal Partito Comunista Cinese, che lo governa tuttora). Per questo Taiwan e la Cina rivendicano a vicenda il territorio dell’altra.

Nauru è un’isola di 21 chilometri quadrati in mezzo all’oceano Pacifico, abitata da 12mila persone: è il terzo stato più piccolo al mondo per superficie e il secondo per popolazione (prima del Principato di Monaco e di Città del Vaticano).

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