In Liberia un’ex presidente della Corte Suprema è stata condannata all’ergastolo per l’omicidio della nipote

Gloria Maya Musu-Scott dopo la sentenza (EPA/AHMED JALLANZO)
Gloria Maya Musu-Scott dopo la sentenza (EPA/AHMED JALLANZO)

Gloria Maya Musu-Scott, un’importante giurista ed ex politica liberiana, presidente della Corte Suprema della Liberia dal 1997 al 2003, è stata condannata all’ergastolo assieme ad altre tre sue parenti, Gertrude Newton, Alice Johnson e Rebecca Youdeh Wisner. Le quattro donne sono accusate di omicidio, associazione a delinquere e falsa testimonianza per l’uccisione di Charloe Musu, nipote di Musu-Scott, di 29 anni, avvenuta il 22 febbraio del 2023. Musu-Scott sostiene di essere innocente, e che la nipote sia stata uccisa da sconosciuti che si sarebbero introdotti in casa sua.

Musu-Scott, che ha 70 anni, è un personaggio molto noto in Liberia: è un membro influente nel partito di Joseph Boakai, il candidato che ha vinto le elezioni presidenziali di novembre, e oltre che presidente della Corte Suprema fu anche senatrice, ministra della Giustizia e presidente della Commissione per la revisione della Costituzione. È anche molto nota per essersi battuta per i diritti delle donne in Liberia. I giudici che hanno dichiarato Musu-Scott e le parenti colpevoli dell’omicidio della nipote hanno detto che le tre donne hanno «intenzionalmente, deliberatamente e dolosamente» inflitto una serie di ferite alla donna: secondo Musu-Scott i giudici sono stati corrotti per emettere questo verdetto.