La Germania ha ripreso la vendita di armi all’Arabia Saudita, vietata dal 2018

Quattro missili IRIS-T (Christoph Schmidt/dpa)
Quattro missili IRIS-T (Christoph Schmidt/dpa)

La Germania ha autorizzato la vendita di 150 missili all’Arabia Saudita, eliminando così il divieto all’esportazione di armi deciso nel 2018 in seguito all’omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi, in cui si ritiene ci sia stato un diretto coinvolgimento del potente principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, leader di fatto del paese. Il governo tedesco ha anche annunciato la rimozione del veto che impediva al Regno Unito di fornire all’Arabia Saudita altri aerei militari Eurofighter, sviluppati congiuntamente da Regno Unito, Germania, Italia e Spagna.

La vendita di missili, che devono ancora essere consegnati all’Arabia Saudita, era stata approvata a dicembre, ma il governo tedesco ne ha dato conferma solo oggi. I missili venduti dalla Germania all’Arabia Saudita sono IRIS-T, un tipo di missili aria-aria: sono cioè lanciati da un mezzo in volo contro un drone, un aereo o un elicottero, e vengono lanciati proprio dagli Eurofighter.

Secondo una fonte militare sentita dall’agenzia di stampa Reuters l’Arabia Saudita avrebbe utilizzato questo genere di missili anche per abbattere i razzi e i droni con cui da settimane i ribelli sciiti e yemeniti Houthi prendono di mira le navi commerciali in transito nel mar Rosso, come ritorsione contro i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza. L’Arabia Saudita è da sempre ostile agli Houthi: i ribelli sono sostenuti dall’Iran, di cui l’Arabia Saudita è il principale avversario nella regione. Nella guerra civile tra i ribelli Houthi e il governo yemenita l’Arabia Saudita sostiene inoltre il secondo, e dal 2015 in poi è anche intervenuta con una massiccia campagna di bombardamenti proseguita poi a fasi alterne per diversi anni.