Ryanair ha detto che da dicembre diversi grandi siti per la prenotazione di viaggi hanno smesso di mostrare i suoi voli

(AP Photo/Armando Franca)
(AP Photo/Armando Franca)

Ryanair, la più grande compagnia aerea low cost d’Europa, ha detto che dall’inizio di dicembre diversi dei siti più usati per le prenotazioni di viaggi hanno smesso di mostrare i suoi voli tra le possibilità offerte agli utenti: la compagnia ha detto di non aver subìto conseguenze rilevanti e di non prevedere perdite sostanziali da qui alla fine dell’anno. Ha comunque registrato un piccolo calo nelle vendite dei biglietti nell’ultimo mese: a dicembre la percentuale di posti riempiti per ogni volo è diminuita di circa l’1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Tra i siti che hanno smesso di mostrare i voli di Ryanair da inizio dicembre ci sono Booking, Kiwi e Kayak. La ragione non è ancora chiara, ma secondo Ryanair potrebbe essere dipesa da una recente sentenza dell’Alta Corte dell’Irlanda (il paese in cui ha sede Ryanair), che ha bloccato l’uso di sistemi di scraping sul sito di Ryanair: il web scraping è una tecnica di estrazione dei dati con cui si simula la navigazione internet tradizionale con appositi programmi informatici, in grado di salvare e conservare le pagine che visitano. È il metodo usato probabilmente anche dai siti di prenotazione di viaggi per ricavare informazioni sui voli di Ryanair e proporli ai propri clienti.

Ryanair ha comunque detto di non essere affatto scontenta della decisione presa da quei siti, che ha anzi criticato per il servizio offerto, accusandoli di applicare un sovrapprezzo sulla vendita dei biglietti e di dare informazioni scorrette sul loro costo. A dicembre per compensare le perdite delle vendite da quei siti Ryanair aveva annunciato uno sconto del 10 per cento su più di 400mila tariffe per viaggi previsti tra gennaio e marzo, e conta di recuperare le prenotazioni perse incentivando le persone a prenotare direttamente sul proprio sito.