David Kozak aveva già ucciso due persone una settimana prima di compiere l’attacco all’università di Praga

Le candele accese per le vittime dell'attacco all'ingresso dell'università di Praga (EPA/MARTIN DIVISEK)
Le candele accese per le vittime dell'attacco all'ingresso dell'università di Praga (EPA/MARTIN DIVISEK)

La polizia della Repubblica Ceca ha fatto sapere che David Kozak, l’uomo che il 21 dicembre ha ucciso 14 persone in un attacco armato all’università di Praga, aveva lasciato a casa propria un biglietto in cui confessava di aver ucciso altre due persone nella foresta di Klanovicky, vicino a Praga, il 15 dello stesso mese. Nel biglietto Kozak diceva che si sarebbe ucciso, come ha poi fatto durante l’attacco all’università dopo essere stato accerchiato dalla polizia. Le persone uccise nella foresta erano un uomo di 32 anni e la figlia, una neonata di due mesi.

Per quegli omicidi inizialmente non era stato trovato un responsabile, ma poco dopo l’attacco all’università era stato ipotizzato che potesse essere lo stesso Kozak: la polizia infatti lo aveva già inserito in una lunga lista di sospettati e avrebbe dovuto interrogarlo nei giorni successivi. Kozak aveva 24 anni ed era originario di Hostoun, vicino a Praga. Per ora non si conoscono le ragioni dell’attacco all’università e degli altri omicidi.

Il 21 dicembre Kozak era entrato nella sede della facoltà di Filosofia dell’Università Carolina, una delle più antiche e prestigiose d’Europa, e aveva ucciso con un’arma da fuoco 14 persone e ne aveva ferite altre 25. Dopo l’attacco all’università era stato trovato morto nella propria abitazione anche il padre di Kozak: secondo la polizia anche lui sarebbe stato ucciso dal figlio.

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