L’Etiopia non è riuscita a pagare una parte del suo debito ed è andata in default

un uomo sventola una bandiera etiope
(Getty Images/Getty Images)

Martedì l’Etiopia è andata formalmente in default, cioè la situazione in cui uno stato non è più in grado di ripagare i propri debiti, dopo non essere riuscita a pagare 33 milioni di euro sul suo unico titolo di stato internazionale. I titoli di stato sono strumenti finanziari con cui uno stato si fa prestare dei soldi per finanziare la sua spesa pubblica: chi li acquista detiene un pezzetto del debito di uno stato, che però ha delle scadenze entro cui deve restituire quei soldi, su cui viene applicato un certo tasso d’interesse. L’Etiopia avrebbe dovuto effettuare il pagamento dei 33 milioni entro martedì.

All’inizio di dicembre l’Etiopia aveva già annunciato la decisione di andare formalmente in default, dopo aver affrontato una crisi economica provocata dalla pandemia e dalla guerra civile, durata due anni e terminata a novembre del 2022. L’Etiopia, che è il secondo paese più popoloso dell’Africa, è il terzo stato africano ad andare in default negli ultimi tre anni, dopo Zambia e Ghana.

Dal 2021 l’Etiopia sta cercando di rinegoziare i suoi obblighi attraverso il Common Framework for Debt Treatment, uno strumento introdotto dal G20 – la riunione dei ministri delle Finanze dei paesi più industrializzati – per permettere ai paesi a basso reddito di rendere il proprio debito più sostenibile concordando una serie di riforme a lungo termine. Finora le discussioni sono state ritardate dalla guerra civile, ma a novembre di quest’anno, in una situazione di particolare crisi, i governi internazionali creditori dell’Etiopia avevano accordato al paese di sospendere temporaneamente il pagamento del debito. Tra questi c’era soprattutto la Cina.