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  • Giovedì 21 dicembre 2023

L’opposizione della UEFA alla Super Lega fu abuso di posizione dominante

Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, chiamata in causa per decidere se il monopolio di UEFA e FIFA nel calcio professionistico violasse o meno il diritto alla concorrenza

(Sebastian Widmann/Getty Images)
(Sebastian Widmann/Getty Images)
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La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso il suo giudizio sul ricorso presentato nel 2021 dai promotori della Super Lega, ossia il progetto, rimasto tale, di un torneo calcistico europeo esclusivo e indipendente dalla UEFA, la confederazione che governa il calcio professionistico continentale. La Corte di Giustizia — l’organo che deve garantire il rispetto dei trattati fondativi dell’Unione – era stata chiamata in causa per stabilire se la netta opposizione al progetto manifestata dalla UEFA violasse o meno il diritto alla concorrenza nel mercato interno: secondo il giudizio emesso giovedì le posizioni della UEFA furono effettivamente «contrarie al diritto alla concorrenza e alla libera prestazione di servizi».

I promotori della Super Lega sostenevano che opponendosi alla creazione di un torneo indipendente e parallelo a quelli già esistenti la UEFA esercitasse una sorta di monopolio sul calcio professionistico continentale contrario alle norme europee. La UEFA, dal canto suo, rivendicava l’esercizio del potere esecutivo, legislativo e giudiziario che ha da statuto nei confronti dei club che aderiscono alle rispettive federazioni nazionali, le quali formano a loro volta la UEFA.

Il CEO di A22 Sports, la società promotrice della Super Lega, ha scritto subito dopo la sentenza: «Abbiamo ottenuto il diritto di competere. Il monopolio UEFA è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro. Per i tifosi: proponiamo la visione gratuita di tutte le partite della Super Lega. Per i club: le entrate e le spese di solidarietà saranno garantite».

Nel settembre del 2021, pochi mesi dopo il fallito tentativo di istituire la Super Lega, la UEFA aveva già chiuso i procedimenti avviati contro Real Madrid, Juventus e Barcellona, i tre club maggiormente promotori dell’iniziativa, e sospeso la riscossione dei 22 milioni di euro di sanzione pattuiti con ciascuno dei restanti nove club aderenti al torneo, tra cui Inter e Milan.

Sanzioni e procedimenti a carico di Real Madrid, Juventus, Barcellona e degli altri club coinvolti erano stati interrotti in precedenza anche dall’intervento del Dipartimento federale di giustizia svizzero, che aveva impedito alla UEFA di applicare le multe previste, di fatto non riconoscendole per la prima volta il monopolio sul calcio continentale. Successivamente, con un intervento simile da parte di un tribunale spagnolo, era stata ordinata la sospensione dei procedimenti specifici a carico dei tre club promotori.

La UEFA si era tuttavia riservata la possibilità di intraprendere nuove azioni legali contro i club citati in base al giudizio della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che per i temi trattati chiamava in causa anche la FIFA, ossia l’unione delle confederazioni calcistiche mondiali che esercita gli stessi poteri della UEFA, ma su scala globale. Secondo la sentenza, molto attesa per le conseguenze che avrebbe potuto avere sulla struttura del calcio professionistico europeo e non solo, anche le norme della FIFA «sono tali da restringere la concorrenza».

Nella sua sentenza di giovedì, infine, la Corte di Giustizia non si è espressa in merito alla Super Lega e ai suoi criteri di organizzazione, gli stessi che nel 2021 furono la causa principale del fallimento dell’iniziativa per via del carattere esclusivo del torneo che non piacque a molti. La Corte ha specificato di essere stata interrogata esclusivamente sulle regole di UEFA e FIFA.