I pubblici ministeri di Milano hanno ordinato il sequestro d’urgenza della società che gestiva il CPR di via Corelli a Milano

(Foto Stefano Porta/LaPresse)
(Foto Stefano Porta/LaPresse)

I pubblici ministeri di Milano Paolo Storari e Giovanna Cavalleri hanno disposto un sequestro impeditivo d’urgenza della società Martinina SRL, che fino a inizio dicembre gestiva il Centro di rimpatrio (CPR) di Milano, in via Corelli 28. Nella pratica, vuol dire che la procura ha deciso di sequestrare il CPR: se il provvedimento venisse convalidato dal giudice per le indagini preliminari, porterebbe alla nomina di un amministratore giudiziario per gestire la struttura.

I CPR sono i centri in cui vengono detenute le persone migranti che non hanno un permesso di soggiorno valido per rimanere in Italia, in attesa di essere rimpatriate nel paese d’origine. La società che gestisce il centro di via Corelli è accusata di aver simulato la presenza nel CPR di una serie di servizi che erano stati pattuiti al momento dell’assegnazione dell’appalto. Secondo la procura servizi come la mediazione linguistica, l’assistenza sanitaria, psicologica e legale e la fornitura di cibo e medicinali non sarebbero in realtà mai stati forniti o comunque forniti in maniera «largamente insufficiente».

Nel decreto di ispezione della Guardia di Finanza, che ha visitato il CPR, si parla di cibo maleodorante, avariato e scaduto offerto alle persone ospitate nel centro e di condizioni igieniche ampiamente deficitarie, oltre che di mancati pagamenti al personale che lavorava nel CPR. I reati ipotizzati sono frode nelle pubbliche forniture e turbata libertà degli incanti, un reato che semplificando consiste nel forzare l’assegnazione dei bandi pubblici a un’azienda piuttosto che a un’altra. Secondo gli investigatori i reati sarebbero stati commessi dalle persone che hanno in gestione il centro, ovvero gli amministratori della Martinina SRL.