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  • Giovedì 7 dicembre 2023

Cosa succede a Milano a Sant’Ambrogio

Il 7 dicembre è la festa del patrono della città e il giorno della prima della Scala, degli alberi di Natale, dei mercatini e degli Ambrogini

La prima alla Scala del 2022 (ANSA/Francesco Ammendola)
La prima alla Scala del 2022 (ANSA/Francesco Ammendola)
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Il 7 dicembre a Milano si festeggia Sant’Ambrogio, patrono della città. Fu in questa data infatti, nel 374, che Aurelio Ambrogio, allora avvocato e pretore, governatore della Liguria e dell’Emilia, venne battezzato e nominato vescovo di Milano. Come per tutte le feste dei patroni, a Milano il 7 dicembre le scuole e gli uffici restano chiusi, e spesso viene fatto il “ponte” con l’8 dicembre, in cui si celebra l’Immacolata concezione in tutta Italia, e il weekend precedente o quello successivo.

In questa data si concentrano anche alcune delle iniziative più famose tra quelle che fanno parte dell’immaginario e della tradizione della città. C’è per esempio la consegna degli Ambrogini d’oro, i riconoscimenti dati ogni anno dal Comune ai cittadini che «con atti di coraggio e abnegazione civica abbiano giovato a Milano». Ed è anche il giorno della prima della Scala, lo spettacolo che apre la stagione di lirica e balletto nello storico teatro di Milano, e che da qualche anno viene trasmesso anche su vari schermi e maxischermi sparsi per la città.

Generalmente il giorno di Sant’Ambrogio a Milano è quello che dà il via al conto alla rovescia per il Natale. Il 6 dicembre infatti, la sera della vigilia della festa del patrono, vengono accesi gli alberi di Natale della città, che quest’anno sono 21 – il numero più alto di sempre – oltre a quello più grande in Duomo, che cambia aspetto e sponsor di anno in anno e che questa volta è stato dedicato alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026. Secondo la tradizione inoltre il 7 dicembre nelle case si allestisce l’albero di Natale e si mangiano le prime fette di panettone.

In questi giorni in città vengono organizzati mercatini e fiere. Tra i più celebri c’è quello degli “Oh Bej! Oh Bej!”, che si chiama così per via delle esclamazioni che facevano i bambini vedendo le bancarelle (in italiano: Oh che belli! Oh che belli!). Il mercatino quest’anno viene allestito dal 7 al 10 dicembre nelle vie che circondano il Castello Sforzesco, piazza Castello e piazza del Cannone, e vende solitamente decorazioni natalizie e prodotti di artigianato. Un mercatino viene organizzato tradizionalmente anche nelle vie attorno al Duomo, quest’anno dal primo dicembre al 6 gennaio, con 78 espositori in altrettante casette in legno.

Alla Fiera di Rho, appena fuori Milano, al capolinea della linea rossa della metropolitana, c’è invece L’Artigiano in fiera, che è stato inaugurato il 2 dicembre e finirà il 10, ed è alla sua 27esima edizione: quest’anno ospita 2.500 espositori da tutto il mondo, 600 in più dell’anno scorso. Nei vari stand si trovano alimentari, abbigliamento, arredamento e oggetti tipici divisi per i paesi o per le regioni di origine degli espositori. È un appuntamento molto frequentato da chi vive a Milano, che spesso ci si reca in cerca di regali di Natale, e anche dalle generazioni più giovani.

Gli Ambrogini d’oro verranno consegnati nella mattina del 7 dicembre con una cerimonia ufficiale al Teatro dal Verme. Il premio viene assegnato a persone che abbiano dato un contributo positivo alla vita della città negli ambiti più vari, dallo sport alla scuola, o con attività filantropiche. Tra gli altri (qui l’elenco completo) quest’anno verranno premiati Ilaria Lamera, la studente che ha iniziato la protesta delle tende davanti al Politecnico lo scorso maggio, e Giulia Tramontano, la donna vittima di uno dei femminicidi che hanno avuto più risonanza mediatica negli ultimi mesi.

La prima del Teatro alla Scala inizia da tradizione alle 18 del giorno di Sant’Ambrogio. Quest’anno, e per la nona volta nella storia del teatro, la stagione 2023/2024 sarà aperta dall’opera Don Carlo di Giuseppe Verdi. La sera della prima, oltre a essere la serata inaugurale della stagione, è anche un appuntamento mondano tra i più importanti della città e a livello nazionale: ogni anno partecipano esponenti della scena politica italiana e internazionale, attori e personaggi celebri, ma anche le famiglie storiche milanesi che da sempre frequentano il teatro o appassionati. La sera del 7 dicembre un posto in platea arriva a costare fino a 3mila euro. L’anno scorso avevano partecipato, tra gli altri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa e ovviamente il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Quest’anno né il capo dello Stato né la presidente del Consiglio saranno presenti, cosa che non accadeva dal 2017.

Da diversi anni il Teatro e il Comune organizzano una serie di eventi collaterali alla prima, chiamati “Prima diffusa”. Sono appuntamenti e lezioni con cui, nella settimana precedente alla prima, si fa divulgazione sull’opera e sul teatro in generale. Inoltre da alcuni anni nella sera della prima, mentre l’opera va in scena a teatro, viene trasmessa in diretta anche su molti schermi della città: quest’anno saranno 35, dal teatro del carcere di Opera alla Fondazione Feltrinelli.

Sant’Ambrogio nacque con ogni probabilità nel 334 a Treviri, una cittadina della Gallia che oggi si trova in Germania, ma essendo di famiglia romana si trasferì in Italia da bambino. Qui seguì il percorso accademico per diventare pretore (l’attuale magistrato). Secondo la tradizione, quando aveva circa quarant’anni, mentre assisteva alla cerimonia per la proclamazione del nuovo vescovo, intervenne in una disputa tra due candidati, uno cattolico e uno ariano (una dottrina che poi venne condannata come eretica) e riuscì a far riconciliare i due. Le doti oratorie e le capacità di mediazione dimostrate in quell’occasione gli valsero la nomina a vescovo di Milano. Una versione di questo racconto dice che un bambino che era presente urlò «Ambrogio vescovo!», spingendo altri a fare lo stesso.

Diverse leggende però raccontano come lui, non sentendosi adeguato al ruolo, avesse cercato di sottrarsi all’incarico tentando di fuggire dalla città. Dopo la nomina a vescovo, comunque, si dice che Ambrogio abbia abbandonato tutte le sue ricchezze e visse in castità. Durante gli anni dell’episcopato fece costruire diverse basiliche, come quella di San Simpliciano (vicino a corso Garibaldi) e di San Nazaro (vicino all’Università Statale). Dal 397 le spoglie del santo si trovano nella Basilica di Sant’Ambrogio, quella che è forse la chiesa più famosa di Milano dopo il Duomo, e che fu fatta costruire proprio dal patrono di Milano.