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  • Martedì 5 dicembre 2023

C’è ancora una certa confusione sul check-in introdotto da Trenitalia

Vale per i biglietti digitali dei regionali e dovrebbe rendere tutto più flessibile, ma per ora molte persone non l'hanno capito

(Pxhere)
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A inizio agosto Trenitalia ha introdotto un nuovo sistema per convalidare i biglietti acquistati online: il check-in, necessario per i treni regionali per i biglietti digitali emessi da qualsiasi canale. Concretamente, significa che da alcuni mesi non basta salire sul treno con l’email che riepiloga l’acquisto, ma bisogna cliccare su un’apposita casella sull’app di Trenitalia o direttamente sull’email per ricevere un codice QR da mostrare al controllore. E lo si deve fare entro cinque minuti dalla partenza programmata del treno.

In teoria, quindi, attualmente i biglietti acquistati per i viaggi in treno regionale sono validi solo per chi ha fatto il check in. Il sistema è pensato, secondo Trenitalia, per rendere più flessibile l’esperienza di chi acquista i biglietti online. Il cambiamento è però stato comunicato in modo piuttosto superficiale, e tanta gente non ha ancora capito perché è stato introdotto né come e quando farlo, al punto che Trenitalia in una comunicazione interna all’azienda ha dato l’indicazione ai capitreno di non multare i passeggeri che non hanno fatto il check-in fino a data da destinarsi.

Prima di agosto, chi aveva un biglietto per un viaggio in regionale acquistato online poteva prendere solo il treno dell’orario specificato sul biglietto o i treni successivi, fino a quattro ore dopo l’orario segnato sul biglietto. Se si viaggiava prima dell’orario specificato, oppure più di quattro ore dopo, il biglietto non era valido, anche se poteva succedere che i controllori lasciassero correre. In base al nuovo sistema, invece, basta comprare il biglietto per una specifica data: poi è possibile cambiare l’orario del treno che si vuole prendere gratuitamente in qualsiasi momento, premurandosi di fare il check-in prima di salire sul treno.

«A distanza di mesi la gente è ancora molto confusa, forse perché a livello comunicativo, al di là degli annunci sui treni, non è stato fatto abbastanza» dice al Post una capotreno che ha preferito restare anonima per poter parlare liberamente della questione senza eventuali ripercussioni sul suo lavoro. «Gli annunci ricordano che c’è il check-in da fare, ma lo dicono troppo tardi, quando la gente è già salita sul treno, e non hanno mai detto perché è stato introdotto». Nella sua esperienza, molte persone non hanno nemmeno capito che adesso è possibile spostare l’orario a cui si vuole partire, ricordandosi comunque di fare il check-in. Si può anche spostare gratuitamente la data, fino alle 23:59 del giorno prima della partenza.

L’introduzione del nuovo sistema è stata accompagnata anche da alcune difficoltà che devono ancora essere risolte. Capita con una certa frequenza che il sistema di check-in smetta di funzionare e non emetta il QR code, o che venga emesso un QR code non valido. Inoltre il nuovo sistema ha complicato il lavoro delle agenzie di viaggi che si occupano di comprare i biglietti, anche dei treni, per i propri clienti. È il caso delle agenzie che organizzano i viaggi delle scolaresche o altri tipi di viaggi di lavoro, e che ora devono trovare un modo di effettuare il check-in per i propri clienti in tempo reale.

Per questo negli ultimi mesi molte agenzie hanno minacciato di interrompere le vendite di  biglietti dei regionali Trenitalia. «Chi gestisce tutto con il proprio telefono, soprattutto gli studenti o comunque i più giovani, tendenzialmente non ha problemi», dice la capotreno. «Ma per chi invece deve appoggiarsi a qualcun altro è un’altra storia».

Altri hanno fatto notare che il nuovo sistema è particolarmente complesso da capire per gli anziani, le persone che hanno meno dimestichezza con la tecnologia e gli stranieri in visita in Italia che non sono necessariamente stati avvisati di questo sistema prima della partenza. Trenitalia ha sottolineato che, per chi preferisca ancora metodi analogici, continuerà a essere possibile comprare i classici biglietti cartacei nelle biglietterie delle stazioni e in altre migliaia di punti vendita.

Nel frattempo, comunque, Trenitalia ha indicato ai propri capitreno di non multare le persone che non hanno fatto il check-in, benché si tratti di un’infrazione, per i prossimi mesi. «Non è la prima volta che ci dicono di non multare fino a data da destinarsi, aspettando un momentino perché la gente si abitui», dice la capotreno. «Anche quando nel 2016 hanno introdotto i biglietti con la data singola – mentre prima valevano molto più a lungo – c’è stato un periodo “cuscinetto”, anche se molto più stretto». 

La capotreno fa notare comunque che ci sono varie infrazioni minori su cui i capitreno solitamente soprassiedono, evitando in sostanza di multare i passeggeri o dando loro una multa inferiore a quella che sarebbe dovuta: è il caso per esempio dei biglietti cartacei acquistati ma non convalidati. «Personalmente temo che stiamo abituando le persone a non fare il check-in, perché al momento sanno che anche se non lo fanno e il controllore li ferma, non ci sono ripercussioni», ha commentato un diverso capotreno che ha chiesto di rimanere anonimo per le stesse ragioni.

«Trenitalia è in attivo, quindi se vuole scegliere di perdere temporaneamente delle entrate per lasciare tempo alle persone di abituarsi del check-in ha tutto il diritto di farlo, è una scelta sua», dice Paolo Beria, professore specializzato in politiche dei trasporti per il Politecnico di Milano. Beria spiega anche che altri paesi europei hanno introdotto sistemi flessibili molto più efficaci, per esempio permettendo di acquistare biglietti digitali senza orario né data e obliterandoli digitalmente quando si decide quale treno prendere. «Ma sono sistemi che funzionano in un contesto in cui sai che verrai effettivamente controllato e in cui quindi la mancata convalida ha delle dirette conseguenze», dice.

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