L’SVP ha scelto di allearsi con la destra per governare la provincia autonoma di Bolzano

A più di 40 giorni dalle elezioni, con un netto cambiamento rispetto alla sua storia

Arno Kompatscher (ANSA)
Arno Kompatscher (ANSA)
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Più di quaranta giorni dopo le elezioni nella provincia autonoma di Bolzano, sabato la direzione della Südtiroler Volkspartei (SVP), il partito autonomista che da decenni domina la politica dell’Alto Adige, ha scelto con chi allearsi per formare la nuova giunta che governerà la provincia di Bolzano: l’assemblea dei delegati del partito (una specie di “parlamentino” interno, come viene spesso definito) ha votato a favore di Lega e Fratelli d’Italia come alleati italiani, e del partito indipendentista altoatesino Die Freiheitlichen come alleato tedesco.

Alle elezioni di ottobre l’SVP aveva vinto in modo netto con il 34,5 per cento delle preferenze, ma era andata molto peggio del solito: alle precedenti elezioni locali, nel 2018, aveva preso il 41,9 per cento. Questo risultato ha complicato molto le trattative per la formazione della nuova giunta provinciale. Il ruolo centrale dell’SVP non è mai stato in dubbio, ma bisognava capire con chi si sarebbe alleata: il 34,5 per cento si traduce in 13 seggi nel consiglio provinciale, 5 in meno rispetto alla maggioranza di 18 (in tutto i seggi sono 35). Il resto della situazione risultata dalle elezioni è molto frammentato, tanto che era stato chiaro fin da subito che per governare l’SVP avrebbe avuto bisogno di almeno tre alleati.

L’SVP è un partito che si definisce “di raccolta” e al suo interno ha diverse correnti, sia conservatrici che progressiste, e dal momento che dopo le elezioni erano possibili alleanze sia con la destra che con la sinistra ha deciso di rimettere la decisione a una votazione interna. L’assemblea dei delegati ha partecipato a due votazioni distinte: nella prima dovevano scegliere tra le forze di destra e di centrosinistra che fanno parte del gruppo linguistico italiano, mentre nella seconda dovevano scegliere un alleato del gruppo linguistico tedesco. Il regolamento della provincia autonoma di Bolzano prevede che nella giunta il gruppo linguistico italiano venga rappresentato in modo proporzionale alla composizione del consiglio provinciale (solitamente gli assessori di lingua italiana sono due).

Nella prima votazione 41 dei 59 delegati si sono espressi a favore di un’alleanza con la destra di Lega e Fratelli d’Italia, superando nettamente i 17 voti (c’è stato un astenuto) a favore di un’alleanza di centrosinistra con Partito Democratico e Verdi. Alle elezioni Lega e Fratelli d’Italia avevano preso rispettivamente il 3 e il 6 per cento, mentre PD e Verdi rispettivamente 3,5 e 9 per cento. Nella votazione sull’alleato tedesco invece la preferenza è andata al Die Freiheitlichen, un partito nato con l’obiettivo di dare maggior indipendenza alla maggioranza di lingua tedesca dell’Alto Adige, che alle elezioni aveva ottenuto il 4,9 per cento dei voti. Il Die Freiheitlichen è stato scelto da 42 delegati, superando nettamente il Team K, l’altro candidato a un’alleanza: è una lista civica centrista fondata da Paul Köllensperger, ex consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle uscito dal partito.

Se le consultazioni andranno a buon fine, la prossima maggioranza altoatesina dovrebbe quindi essere composta da SVP, Lega, Fratelli d’Italia, Die Freiheitlichen e La Civica (una lista territoriale guidata dall’ex assessore del comune di Bolzano Angelo Gennaccaro): questa formazione garantirebbe 19 seggi, uno in più dei 18 necessari per avere la maggioranza nel consiglio provinciale. Tutti i partiti scelti nelle votazioni dell’assemblea dei delegati si erano già detti disponibili a formare una giunta con l’SVP.

La preferenza per un’alleanza di destra è una sconfitta interna per Arno Kompatscher, presidente della provincia autonoma di Bolzano dal 2014 che dovrebbe essere riconfermato. «Mi aspettavo un risultato diverso, ma tutte le varianti erano difficili. Abbiamo dovuto votare, dovevamo decidere», ha detto Kompatscher, che è uno dei leader dell’ala progressista della SVP. «Siamo un partito del centro politico: l’umanesimo, l’autonomia, il bilinguismo, il processo di unificazione europea, i diritti civili, questi sono i valori della Südtiroler Volkspartei che saranno precondizioni dell’accordo di coalizione», ha aggiunto.

L’SVP ha una storia antifascista ed è stato per anni legata al centrosinistra. Fino a pochi anni fa era sempre stata alleata con il PD, ma nel 2018 per poter continuare a governare si era dovuta alleare con la Lega, che era stato il primo partito di lingua italiana con il 14 per cento. Con la Lega l’SVP condivideva almeno i valori legati all’autonomia: l’alleanza con Fratelli d’Italia è invece vista come un cambiamento molto netto rispetto alla sua storia.

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