Google pagherà 100 milioni di dollari all’anno a un fondo di organizzazioni giornalistiche canadesi per chiudere una lunga disputa con il governo del Canada

(Adrian Wyld/The Canadian Press via AP)
(Adrian Wyld/The Canadian Press via AP)

In Canada Google ha accettato di pagare 100 milioni di dollari canadesi all’anno (circa 67 milioni di euro) a un fondo di sostegno delle organizzazioni giornalistiche locali, come parte di un accordo raggiunto con il governo del Canada che ha messo fine a una disputa durata mesi. La disputa riguardava una legge approvata lo scorso giugno dal parlamento canadese, la Online News Act, che obbliga le grandi aziende tecnologiche a pagare le testate giornalistiche per poter pubblicare i loro contenuti. In risposta all’approvazione della legge Google aveva minacciato di bloccare l’accesso ai link che contengono articoli giornalistici in Canada, come del resto aveva già deciso di fare Meta, sempre in risposta all’approvazione di quella legge. Anteponendo i profitti alla sicurezza delle persone, secondo il governo canadese, il blocco imposto da Meta era proseguito anche durante i grossi incendi di quest’estate.

Secondo il governo federale canadese la legge sulle notizie online serve a rendere più equo il mercato digitale e a consentire alle organizzazioni giornalistiche di ricavare compensi dalla diffusione delle proprie notizie; secondo Google e Meta, invece, la legge rischia di danneggiarle creando un precedente che potrebbe essere applicato anche ad altri tipi di link online diffusi dalle proprie piattaforme. Le due aziende sostengono inoltre che i loro link forniscano traffico e visibilità ai siti di notizie, anziché danneggiarli.

L’accordo raggiunto mercoledì tra Google e il governo del Canada permetterà a Google di versare la propria quota annuale a un fondo collettivo, anziché dover contrattare individualmente con i singoli editori (ipotesi che secondo alcuni rappresentanti del settore ha ritardato il raggiungimento dell’accordo): il fondo include anche organizzazioni giornalistiche indipendenti e indigene, e le somme saranno distribuite in base al numero di dipendenti di ogni organo di informazione.