Gli attivisti di Ultima Generazione che si erano incollati alla teca della “Primavera” di Botticelli agli Uffizi di Firenze non saranno processati perché «il fatto non sussiste»

(ANSA/ULTIMA GENERAZIONE)
(ANSA/ULTIMA GENERAZIONE)

I tre attivisti ambientalisti di Ultima Generazione che nel luglio del 2022 si erano incollati alla teca del quadro “Primavera” di Botticelli al museo degli Uffizi di Firenze non saranno processati. Oggi il tribunale di Firenze ha deciso che «il fatto non sussiste» nel corso della udienza pre-dibattimentale del processo (una specie di udienza preliminare per i reati minori, introdotta dalla cosiddetta riforma Cartabia alla fine del 2022). Le accuse per i tre attivisti erano di manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. I tre rischiavano fino a cinque anni di carcere.

Ormai da mesi diversi attivisti di Ultima Generazione stanno subendo processi per le loro manifestazioni in difesa dell’ambiente, che spesso prevedono azioni concrete su opere d’arte. A maggio per esempio era iniziato il processo contro tre attivisti di Ultima Generazione che il 2 gennaio avevano imbrattato la facciata di palazzo Madama, la sede del Senato. I tre sono accusati di danneggiamento aggravato. Si applica quando il reato è commesso durante una manifestazione pubblica e la pena massima è di cinque anni di carcere.

Una delle avvocate che seguivano gli attivisti di Ultima Generazione accusati a Firenze, Francesca Trasatti, ha detto a Today di sperare che la decisione del giudice rappresenti una specie di precedente, e che le proteste degli attivisti possano rientrare «nel più ampio alveo della manifestazione libera del pensiero, piuttosto che un reato, come oggi è stato formalmente sancito».