Nel corno d’Africa almeno 130 persone sono morte e centinaia di migliaia sono rimaste senza casa dopo settimane di forti piogge

Persone su un ponte improvvisato per riuscire ad attraversare il fiume Tana in piena, a causa delle alluvioni
(AP Photo/Gideon Maundu)
Persone su un ponte improvvisato per riuscire ad attraversare il fiume Tana in piena, a causa delle alluvioni (AP Photo/Gideon Maundu)

Almeno 130 persone sono morte tra Kenya, Somalia ed Etiopia – nella regione del corno d’Africa, che occupa la parte nord-orientale del continente – a causa di una serie di intense precipitazioni cominciata lo scorso ottobre.

In Somalia, l’Agenzia nazionale per la gestione delle catastrofi ha detto che finora sono morte 51 persone, ma c’è la possibilità che il numero possa aumentare dato che molte persone risultano disperse. Alcune zone del paese sono inaccessibili perché l’acqua ha ostruito completamente le strade e i ponti: l’Agenzia sta cercando di recuperarle con barche di salvataggio ed elicotteri. Da inizio novembre quasi 800mila persone hanno dovuto lasciare la propria abitazione, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.

In Kenya le piogge hanno causato oltre 50 morti, e circa 30mila persone risultano sfollate. In Etiopia i morti sono circa 30, tra cui alcuni bambini.