Il deputato Repubblicano George Santos ha detto che non si ricandiderà alle elezioni del 2024, dopo la pubblicazione di un altro rapporto sulle accuse di frode, riciclaggio e altri reati a suo carico

(AP Photo/Seth Wenig, File)
(AP Photo/Seth Wenig, File)

Giovedì il deputato Repubblicano statunitense George Santos, accusato di vari reati tra cui frode, riciclaggio, furto di fondi pubblici e false dichiarazioni, ha detto che non si ricandiderà alle elezioni del 2024. La decisione è arrivata dopo la pubblicazione di un dettagliato rapporto della Commissione etica della Camera statunitense – quella che si occupa degli standard di condotta dei membri del parlamento – in cui si citano «prove sostanziali» sulla violazione di una serie di leggi federali da parte di Santos. L’indagine della Commissione etica ha aggiunto nuovi elementi alle accuse rivolte a Santos sia dalla procura di New York che da una serie di inchieste giornalistiche. La mancata ricandidatura è però una novità: lo scorso maggio, in occasione della sua incriminazione formale, Santos aveva detto di non essere intenzionato a dimettersi e che si sarebbe ricandidato alle prossime elezioni.

Santos era stato eletto lo scorso gennaio alla Camera con il Partito Repubblicano. Negli ultimi mesi alcune inchieste avevano raccontato di come avesse mentito su moltissimi aspetti della sua vita e del suo curriculum durante la campagna elettorale, e la procura federale aveva avviato alcune indagini. L’indagine della Commissione etica, durata nove mesi, riguarda il presunto utilizzo da parte di Santos dei fondi della campagna elettorale per scopi personali, di frode dei donatori e della presentazione di rapporti falsi o incompleti sul finanziamento della propria campagna. Ci si aspetta che la pubblicazione del rapporto della Commissione etica porti anche a una terza votazione per espellerlo dalla Camera: le prime due non si erano concluse con la maggioranza necessaria a procedere.

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