Le principali società di telecomunicazioni palestinesi dicono che Internet è fuori servizio nella Striscia di Gaza perché manca la corrente elettrica necessaria

(AP Photo/Leo Correa)
(AP Photo/Leo Correa)

Le società di telecomunicazioni palestinesi Jawwal e Paltel hanno annunciato che le loro reti nella Striscia di Gaza sono fuori servizio perché nel territorio, che è sotto assedio da oltre un mese e dove l’esercito israeliano e Hamas stanno attivamente combattendo da settimane, manca il carburante necessario a far funzionare le infrastrutture tecnologiche su cui si basa la connessione internet locale, ovvero switch e centri di elaborazione dati.

Nella pratica, questo vuol dire che tutti i mezzi di comunicazione – telefoni fissi, cellulari e reti internet – che fanno affidamento sulle infrastrutture locali (escludendo quindi, per esempio, quelle che riescono a collegarsi a reti satellitari) non funzionano più, e che per gli oltre due milioni di abitanti della Striscia di Gaza è quasi impossibile comunicare tra loro o con il mondo esterno, e quindi anche sapere dove ci sono stati attacchi e prestare soccorso in tempi brevi. Non è la prima volta che succede dall’inizio della guerra, in cui sono stati uccisi finora oltre 11 mila palestinesi, secondo i dati del ministero della Salute di Gaza, che è controllato da Hamas ma è generalmente attendibile su questo tipo di dati.

Le stesse aziende avevano annunciato mercoledì che l’interruzione del loro servizio era imminente perché le ultime batterie su cui stavano facendo affidamento si stavano esaurendo e nella Striscia non si sta lasciando entrare carburante sufficiente per assicurare il funzionamento delle infrastrutture. Fino a ieri Israele ha impedito l’ingresso di carburante nella Striscia di Gaza, da cui il territorio dipendeva, nel contesto di un «assedio totale» annunciato il 9 ottobre, dopo il violentissimo attacco di due giorni prima in cui Hamas ha ucciso circa 1.200 israeliani, tra civili e militari. Il primo camion di carburante a entrare a Gaza da quando Israele ha imposto l’assedio è arrivato solo mercoledì: in precedenza Israele non aveva voluto permettere che entrasse carburante nella Striscia.