La Francia ha emesso un mandato d’arresto internazionale contro il presidente siriano Bashar al Assad per crimini di guerra e contro l’umanità

(AP Photo/Remy de la Mauviniere, File)
(AP Photo/Remy de la Mauviniere, File)

Martedì in Francia sono stati emessi quattro mandati d’arresto internazionali contro il presidente siriano Bashar al Assad e altre tre persone, accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità compiuti durante la guerra in Siria, iniziata nel 2011. Le altre tre persone sono il fratello di Assad, Maher Assad, e due generali dell’esercito siriano, Ghassan Abbas e Bassam al Hassan.

Non è chiaro quale organo giudiziario di preciso abbia emesso i mandati d’arresto: la notizia è stata data dai legali di alcuni siriani che hanno denunciato le violenze e i crimini al centro delle indagini ed è stata successivamente confermata all’agenzia di stampa francese AFP da fonti della magistratura francese. In Francia una sezione specializzata in crimini di guerra e contro l’umanità del tribunale di Parigi sta indagando da due anni sui crimini compiuti durante la guerra in Siria. Le indagini sono state avviate dopo alcune denunce fatte da una serie di organizzazioni per i diritti umani. Riguardano nello specifico due episodi del 2013, rispettivamente a Ghouta Est e a Duma, in cui furono uccise centinaia di persone. Sono condotte sulla base della giurisdizione universale, un principio del diritto internazionale fondato sull’idea che alcune norme che vietano crimini particolarmente gravi, come genocidi, crimini di guerra e contro l’umanità, siano appunto universali, cioè valide per tutti gli stati del mondo.